Erano già quattro anni che la bambina
giaceva in una tomba senza nome, senza lapide, circondata dal ronzìo
basso dei fili dell'alta tensione - un ronzìo che le faceva da ninna
nanna.
Nessuno dei passanti che calpestava l'erba dorata accanto al
canale di drenaggio poteva sapere della bambina sepolta sotto i suoi
piedi.
Nessuno sapeva che il programma del suo funerale era stato
decorato con i personaggi Disney: la principessa Jasmine di "Aladdin" e
la principessa Tiana de "La principessa e il ranocchio". Nessuno sapeva
che era stato detto di lei: "amata da tutti quelli che l'hanno
incontrata."
Nessuno avrebbe mai potuto sapere che era morta un mese prima del suo terzo compleanno.
E che il suo nome era Viola Vanclief.
Gli assistenti sociali della contea di Los Angeles sapevano di Viola,
la ragazza dagli occhi a mandorla che sussultava quando un adulto alzava
una mano per salutare o per prendere qualcosa vicino a lei.
Chi
lavorò per la licenza di affidamento allo Stato sapeva che la madre
adottiva scelta dagli assistnti sociali per prendersi cura di Viola,
Kiana Barker, era una ladra già condannata per episodi di violenza.
Il 4 marzo del 2010, la Barker colpì Viola a morte. La Barker disse agli
investigatori che la bambina era rimasta intrappolata nelle sbarre del
letto e che lei l'aveva accidentalmente colpita con un martello nel
tentativo di liberarla. Ma secondo i registri del coroner, Viola aveva
molti lividi sparsi su tutto il corpo. Una giuria la accusò di omicidio
di secondo grado e la condannò a 25 anni di carcere.
Il caso è
stato l'ultimo di una lunga serie per la United Care, l'agenzia adottiva
no-profit (legata da un contratto alla contea di Los Angeles) che aveva
dato Viola alla Barker. Dopo la morte della bambina, la contea ha
rescisso il contratto con la United Care.
La morte della bambina ha
attirato l'attenzione sul Department of Children and Family Services, i
cui funzionari non hanno saputo spiegare come mai la piccola fosse
stata affidata alle cure della Barker e dell'allora fidanzato, James
Dewitt Julian.
Poco dopo la morte di Viola, il Times ha riferito che
la Barker era stata oggetto di cinque precedenti denunce di abusi su
bambini, oltre ad essere stata accusata di aver gravemente trascurato il
proprio figlio biologico nel 2002.
Alla morte di Viola, venne
tenuta una modesta funzione presso un obitorio di Los Angeles. Nel
programma funebre si poteva leggere un versetto della Bibbia: "I bambini
sono un patrimonio del Signore, il frutto del grembo è un premio". Un
piccolo gruppo di persone in lutto si era poi radunato al Lincoln
Memorial Park di Carson per la sepoltura: c'erano la madre di Viola,
qualche parente e alcuni operai.
E poi, Viola Vanclief, nella morte
come nella vita, venne trascurata, perdendosi nel limbo che si era
venuto a creare fra i limiti dei suoi genitori e il sistema di
assistenza ai minori della California che aveva cercato di sostituirli.
Suo padre non aveva mai fatto parte della sua vita. Sua madre, una
prostituta tossicodipendente, era riuscita a racimolare abbastanza soldi
per il funerale, ma non per la lapide. E gli assistenti sociali della
contea non ne avevano fornita una perché pensavano che la famiglia lo
avesse già fatto.
Ben presto, la mancanza è stata dimenticata e
l'erba è cresciuta e appassita sul terreno in cui giaceva Viola, uno
spazio vuoto fra le tomba di una donna di 77 anni e un bambino che era
morto lo stesso giorno della nascita di Viola.
Un cartello con la
scritta "Terreni Sacri" accoglie i visitatori al Lincoln Memorial Park,
insieme ad un busto in bronzo di Abraham Lincoln.
Il grande pianista
jazz Hampton Hawes è sepolto qui, così come Willa Pearl Curtis, che ha
recitato nel ruolo della madre di Buckwheat nel film "Our Gang". Il
campione di boxe Joe Louis è stato qui in visita nel 1949 per dedicare
un monumento ai veterani della Seconda Guerra Mondiale e alla loro
"gloria immortale."
Recentemente, la recinzione ondulata del
cimitero ha cominciato a incurvarsi, una gallina vagabonda si è fatta
casa in mezzo alle tombe e i custodi hanno preso l'abitudine di fare
lunghi pranzi nei giorni in cui vengono sepolti i membri di qualche
gang. A volte, infatti, si verificano delle sparatorie.
A dicembre
del 2013, Matty Nierenberg, un investitore bancario di Westside di 43
anni, se ne stava seduto alla sua scrivania a leggere il Los Angeles
Times. Gli capitò sotto gli occhi un articolo sull'affidamento dove si
parlava di Viola e del fatto che non avesse una lapide.
"E' stato come strizzare i freni di una bicicletta", ha detto. "Quel brano mi ha davvero inchiodato."
Matty piegò il giornale, se lo portò a casa e lo mise accanto al letto, dove rimase.
Pochi giorni dopo la pubblicazione di quell'articolo, pensando e
ripensando al caso, Nierenberg inviò una e-mail al Department of
Children and Family Services. Poteva pagare lui per la lapide?
"Penso che tutti noi a volte ci isoliamo da cose come questa", ha detto.
"Ma avevo appena perso mia madre, e sapevo quello che si provava ad un
funerale."
La contea rispose che il prezzo era di 491,50 dollari. Nierenberg staccò un assegno.
"Significa solo rinunciare a qualche cena fuori o ad una tavola da
surf", ha detto. "Io sono nato con un cucchiaio d'argento in bocca. E
non ho dovuto mai preoccuparmi di essere picchiato."
Nel mese di
luglio, la pietra è stata tranquillamente collocata sopra la tomba di
Viola. Sulla lapide lucida, realizzata in granito scuro, è incisa
l'immagine di un piccolo angelo inginocchiato in preghiera; compaiono,
inoltre, il nome completo di Viola, "Viola A. Vanclief", e le date,
dolorose da leggere, di nascita e di morte della piccola: 2 Aprile 2007 -
4 marzo 2010. Nierenberg e gli operai della contea sono stati concordi
anche sulla scritta: scritta: "Amata Bambina"
A circa 10 metri di distanza si trova un'altra bambina di 2 anni, Erica Johnson, che è stata sepolto alcuni mesi dopo Viola.
Anche Erica, purtroppo, è stata picchiata a morte dopo essere stata
sotto la supervisione degli assistenti sociali della contea. La sua
lapide ha la stessa immagine del piccolo angelo in ginocchio.
Nessun commento:
Posta un commento