Si dice che Julia sia morta o di parto o
nella sua prima notte di nozze. La leggenda vuole che, dopo il suo
funerale, la madre sia stata perseguitata da incubi in cui Julia le
chiedeva di aprire la sua tomba. Dopo una lotta di sei anni per ottenere
il permesso di dissotterrare il corpo, Julia fu riesumata e venne
ritrovata in perfette condizioni, senza il minimo segno di
decomposizione. Il monumento a Julia Buccola-Petta, la "sposa italiana
di Chicago" si trova nel cimitero di Mt. Carmel ed è stato finanziato
dal fratello nel 1927, sei anni dopo la sua morte, dopo la riesumazione
del cadavere.
Sotto la statua a grandezza naturale di Julia, la
pietra tombale contiene una fotografia di porcellana di lei nella sua
bara con una iscrizione italiana che afferma che la foto è stata
scattata sei anni dopo la sua morte. Il cimitero di Mt. Carmel è pieno
di fotografie post mortem e di ritratti inquietanti, ma non esistono
altri casi in cui addirittura si affermi "nero su bianco" che il
soggetto della foto sia morto da anni. Julia viene mostrata in una bara
usurata, con della terra fresca alle spalle, il viso molto simile a
quello nel ritratto di nozze, che appare sopra.
Sotto alla foto di Julia nella sua bara, si legge:
"QUESTA FOTOGRAFIA
PRESA DOPO 6 ANNI MORTA"
Che un corpo possa restare conservato abbastanza bene per diversi anni
non è poi così raro come qualcuno potrebbe pensare. Alcune persone -
cattolici, in particolare - definiscono questi cadaveri "incorruttibili"
e vedono nella loro condizione un segno di santità: è per questo che
diverse persone a Chicago ritengono che Julia dovrebbe essere fatta
santa. Ma ci sono spiegazioni scientifiche per i cadaveri ben
conservati: la più comune è l'adipocera, una condizione più comunemente
conosciuta come "tomba di cera", in cui il corpo mantiene la sua forma
intatta perché coperto semplicemente con una colata di cera.
Ma la
cosa rara è vedere la fotografia di un corpo mummificato messa su una
lapide e mostrata al mondo. Ovviamente, era inevitabile che
cominciassero a diffondersi delle leggende metropolitane su Julia. Gli
studenti del vicino liceo raccontano da decenni di vedere il fantasma di
Julia che vaga per il cimitero nei giorni di pioggia.
La vera
storia di Julia e i fatti reali che oggi siamo in grado di mettere
insieme ci vengono dai censimenti, da alcune liste passeggeri, dalle
storie di famiglia e altri documenti. Julia Buccola e sua madre
Filomena partirono da Palermo per venire a Chicago nel 1913, insieme ai
fratelli di Julia: Joseph, Henry e Rosalia Buccola. Si stabilirono in un
quartiere oggi chiamato indicato West Ukranian Village. I discendenti
superstiti di Filomena dicono che la morte di suo marito in Italia
l'aveva resa una donna arcigna, eccessivamente dipendente dai uoi figli,
e questo sembra confermato anche dalla registrazione su alcuni
documenti della prima guerra mondiale, in cui Filomena risulta
finanziariamente dipendente in tutto e per tutto dal figlio Henry.
Intorno ai 29 anni, nel 1920, Julia sposò Matthew Petta nella chiesa di
Holy Rosary, che si trova ancora oggi sulla Western Avenue, proprio
dietro l'angolo dell'appartamento che divenne la loro casa. La storia
più comune che racconta che Julia morì vergine la prima notte di nozze è
chiaramente falsa, perché il suo certificato di morte ne stabilisce il
decesso nove mesi dopo, a causa di un parto, quindi possiamo
tranquillamente presupporre che la notte di nozze sia stata piuttosto
movimentata. Due giorni dopo, lei e il bambino sono stati sepolti nel
cimitero di Mount Carmel, vicino al cancello sud.
Ed è qui che la
leggenda sembra prendere il sopravvento. Anche se i discendenti dei
fratelli di Julia sono cresciuti sentendo la storia degli incubi di
Filomena, che la portarono a chiedere che la tomba della figlia venisse
aperta, non esiste alcuna documentazione in grado di stabilire le reali
circostanze dell'esumazione. Le pompe funebri che si occuparono del
funerale di Julia sono ancora in attività e appartengono alla nipote
dell'uomo che preparò il suo corpo, ma neanche lì sono state trovati
indizi utili. Anche la direzione del cimitero sostiene di non avere
alcuna registrazione a parte la data della sepoltura. La storia della
conservazione di Julia fece notizia solo mezzo secolo più tardi, ma la
fotografia che si trova sul monumento mostra chiaramente che la
riesumazione è realmente avvenuta, anche se non fornisce alcun indizio
reale del perché.
Per un certo periodo, si pensò che Filomena avesse
riesumato i resti di Julia per spostarli da un'altra parte, a causa dei
contrasti con Matthew Petta, il marito di Julia, contrasti forse
derivanti dal suo nuovo matrimonio con una donna di origini irlandesi
pochi anni dopo la morte di Julia. Alcune versioni della storia,
infatti, menzionano una faida tra Filomena e Matthew e il fatto che non
corresse buon sangue fra i due può essere intuito leggendo il testo sul
monumento di Julia. Nella parte anteriore, sotto la statua e sopra la
fotografia dei suoi resti, si legge:
"FILOMENA BUCCOLA
IN RICORDO DELLA MIA
AMATA FIGLIA
JULIA DI 29 ANNI"
e ancora, in italiano:
"Filomena Buccola offro questo dono alla mia cara figlia Giulia di età 29 anni"
Il nome completo di Filomena appare due volte sul monumento, ma il nome
da sposata di Julia, Petta, non compare da nessuna parte.
Secondo
le storie di famiglia, Filomena non ha mai approvato nessuno dei
matrimoni dei suoi figli, quindi è molto probabile che incolpasse
Matthew per la morte di sua figlia. Non c'è alcuna indicazione che
Matthew fosse un marito crudele e violento, ma nella mente di Filomena
tutto ciò che importava era che Julia non sarebbe morta se non avesse
sposato Matthew. Spostare il corpo sarebbe stata una ragione logica per
la riesumazione e nel 1927 Henry guadagnava bene come stilista di abiti
da donna (i suoi pronipoti credono che Filomena abbia iniziato a parlare
degli incubi solo dopo il trasferimento a Los Angeles, non molto tempo
prima dell'esumazione). Può darsi che proprio perché Henry poteva
permettersi un nuovo monumento funebre per la sorella, Filomena abbia
cominciato con la storia degli incubi per convincere Henry ad acquistare
un nuovo lotto nel cimitero.
Ma qualcun altro della famiglia
sostiene che Filomena fosse in realtà devastata dal senso di colpa per
aver impedito che Julia vedesse un medico: Filomena era, a detta di
tutti, una donna prepotente. La moglie di Henry, una volta, si
precipitò fuori di casa, minacciando di non tornare più, ed Henry
dovette inseguirla per strada e prometterle che avrebbe messo in chiaro
che la padrona di casa era lei, non Filomena. Vivere solo un isolato o
due da Julia e Matthew aveva sicuramente fatto sì che lei continuasse ad
esercitare la sua influenza su di loro, anche se non si è ben capito
cosa avesse contro i medici.
Le registrazioni del cimitero,
tuttavia, non indicano che Julia sia mai stata mossa: dai documenti si
evince che lei e il bambino vennero sepolti il 19 marzo 1921 nello
stesso appezzamento dove si trovano oggi. E, comunque, se si fosse
trattato di un semplice spostamento, la bara non sarebbe stata aperta.
Senza nessuna documentazione alla mano per determinare esattamente come
siano andate le cose, possiamo solo mettere insieme lo scenario più
verosimile.
dato che quasi tutte le persone coinvolte nella vicenda
sono morte a metà degli anni 40. Henry Buccola morì nel 1944, e Filomena
morì l'anno successivo.
Nel 1913, l'anno in cui Filomena arrivò,
nella comunità italiana che si trovava nel quartiere ovest, la vita per
gli emigrati italiani che sbarcavano in America non era facile. Erano
degli stranieri nel loro nuovo paese, i loro figli e i loro nipoti
perdevano i vecchi costumi, le usanze, e anche, in molti casi, la loro
lingua. Molti scoprirono per la prima volta che alcune delle convinzioni
con cui loro erano cresciuti non erano altro che superstizioni locali
per tutti gli altri. Filomena Buccola si ritrovò a vivere tra persone
con un background molto diverso dal suo e i suoi figli, di lì a breve,
non avrebbero più firmato coi nomi di Giuseppe, Enrico e Giulia, ma come
Joseph, Henry, e Julia. Ci sono anche alcune prove del fatto che gli
stessi figli di Filomena si siano accostati ad altre religioni, diverse
dal rigido cattolicesimo che li aveva visti bambini (Henry compare
addirittura come testimone al matrimonio massonico della nipote nel
1940).
A sua nipote Flora venne insegnato l'inglese, non l'italiano,
e quando Filomena condivise una camera da letto con Flora, recitando ad
alta voce il rosario di notte, la giovane Flora le gridò: "Shut up
Nonna!"... Quella non era la vita che Filomena si sarebbe aspettata.
E anche se in molti la dipingono come una donna disturbata, non è
difficile cercare di immaginare le difficoltà che una donna come
Filomena deve aver avuto.
Pare che Filomena sia stata l'unica della
famiglia entusiasta di riesumare Julia. La moglie di Henry era furiosa
per la quantità di denaro che era stato speso. Lo stesso Henry si
lamentò del fatto che, con il denaro che Filomena gli aveva fatto
spendere per quel progetto (si pensa che si trattasse di circa 10.000
dollari), si sarebbero sistemati a vita.
Eppure Henry pagò tutto di
tasca sua, sia la riesumazione della sorella sia il nuovo monumento
costruito per lei, la cui statua a grandezza naturale venne scolpita in
Italia.
Nel 1945, quando Filomena morì, aveva ormai perso tre dei
suoi quattro figli, e viveva con Joseph a Los Angeles: aveva passato 20
anni a fare avanti e indietro tra le case dei figli a Chicago e Los
Angeles. I suoi resti vennero inviati a Chicago e sepolti nel cimitero
di Mt. Carmel in un punto non segnato, a pochi passi dal monumento di
Julia, che porta due volte il suo nome.
Anche Matthew Petta, il
marito di Julia, morì nel 1945, così, pochi mesi prima della morte di
Filomena. Si era risposato nel 1920 e aveva avuto un figlio cui diede lo
stesso nome del suo primo bambino nato morto. Aveva aperto una taverna
su Clark Street. La moglie e i figli si trasferirono in Iowa dopo la sua
morte.
Nonostante la mancanza di documenti che lo attestino, sembra
proprio che la riesumazione ci sia stata, più o meno come descrive la
leggenda. Oltre all'iscrizione sulla lapide, che dice che la foto di
Julia nella bara è stata fatta sei anni dopo la morte, ci sono prove
visibili nella foto stessa: la terra fresca che si vede dietro la bara
logora, il bambino che era stato sepolto con Julia e che non è visibile
nella foto, e lo stesso volto di Julia, che è ancora riconoscibile. Ma
la cosa più convincente del fatto che la foto sia stata scattata sei
anni dopo sta proprio nello stato di conservazione del corpo: il braccio
e la mano sono molto più gonfi di quanto probabilmente erano nei due
giorni intercorsi fra la sua morte e la sua sepoltura.
Possiamo solo
immaginare l'espressione di Filomena quando la bara è stata aperta:
tutte le antiche superstizioni e le storie della sua Sicilia ormai
lontana devono esserle improvvisamente tornate a farle visita. Era di
nuovo a casa sua, in quel momento.
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