sabato 18 luglio 2015

127. La tomba di Robin Hood

Situato in una conca tra Hartshead Moor e il Calder River e adiacente alla M62, ma apparentemente del tutto isolato dal clamore della vita moderna, Kirklees Park è un'oasi rurale tra il groviglio di abitazioni e industrie stipate in questo tratto della Calder Valley. Il Parco è la tenuta della Kirklees Hall, costruita nel 1610 e sede della famiglia Armytage fino alla morte di Sir John nel 1983, anno in cui fu venduta. Nel 1999, dopo varie vicissitudini e molte battaglie legali, la Kirklees Hall venne infine trasformata in un insieme di appartamenti residenziali. La vedova, Lady Armytage, continuò a vivere nella tenuta fino alla sua morte, nel 2008, in un bungalow moderno che si trova ancora tra i prati e gli edifici antichi.
Il sito era in origine un accampamento romano, ma è nel periodo medievale che la sua storia comincia davvero. Il nome Kirklees (il parco si trova comunque a Calderdale, nonostante abbia preso in prestito il titolo di un comune limitrofo) deriva da due antiche parole inglesi, "kirk" e "lees", e significa "chiesa della compensazione". Il convento venne fondato da Reyner le Flemyng, un signore locale, nel 1135, e ospitò tra le otto e le venti monache finché, nel 1539, con la "Dissoluzione dei Monasteri", venne abbandonato. In sostituzione del priorato, venne creata un'azienda agricola ed è principalmente come azienda agricola che la tenuta viene ancora oggi mantenuta. Sono comunque ancora visibili gli elementi del suo passato ecclesiastico, tra cui la tomba del 14° secolo della badessa Elizabeth de Staynton e la guardiola con il graticcio del 16° secolo.
Tuttavia, anche nel suo periodo di massimo splendore, il Priorato non fu sempre un ambiente così "santo". Nel 1315, arrivarono all'arcivescovo di York "notizie scandalose sulle suore di Kirklees, e soprattutto su Elizabeth de Hopton, Alice de Raggede e Joan de Heton, che avevano spesso dato libero accesso a clericali e laici nei luoghi segreti del monastero ed avevano avuto con loro colloqui privati". Nel corso dei secoli, Kirklees Park è stato più volte al centro di sospetti e di scandali, ma la più grande quantità di controversie si incentra sul suo sito più famoso, un luogo proibito ai visitatori per almeno mezzo secolo e ancora fonte di grande mistero: la tomba di Robin Hood.
La storia della morte del leggendario fuorilegge Robin Hood viene raccontata in una ballata del 15° secolo (Gest di Robyn Hode) e in una parte del frammentario Percy Folio del 17° secolo (Robin Hode His Death). Queste fonti narrano di come Robin, in preda ai vaneggiamenti per via di una brutta ferita, si recò dal suo covo abituale di Sherwood a Kirklees Priory - la cui badessa era sua cugina - per essere curato attraverso il drenaggio del sangue (pratica comunemente usata nel medioevo per moltissimi disturbi). Era accompagnato dal suo fedele compagno Little John, che Robin aveva incontrato per la prima volta a "Clifton-under-Calder", secondo una delle ballate. Sulla strada si erano imbattuti in una vecchia strega che aveva somministrato a Robin dell'acqua nera, maledicendolo. Sebbene i dettagli della maledizione siano oscuri, perché il manoscritto è danneggiato, si tratta comunque di un classico presagio della tragedia che sta per svolgersi.
Al loro arrivo a Kirklees, Robin, ormai moribondo, entrò nella guardiola, l'unica parte del Priorato in cui un uomo poteva essere ricevuto. Sua cugina, la Badessa, e il suo amante, Red Roger di Doncaster, cospiravano da tempo contro il fuorilegge per motivi che non sono mai stati del tutto chiariti e drenarono il sangue a tal punto da ucciderlo. Con l'assistenza di Little John, Robin raggiunse la finestra della guardiola e con le ultime forze scoccò una freccia, chiedendo di essere sepolto nel posto in cui la freccia sarebbe caduta. Robin ordinò inoltre a John di non fare del male a nessuno degli abitanti del Priorato e così, in seguito alla morte del suo maestro, Little John lasciò Kirklees lanciando una maledizione che secondo alcuni affligge l'area ancora oggi.
Il primo cenno alla lapide vera e propria, che pretende di essere quella di Robin Hood, si trova nella Grafton’s Chronicle del 1569, che descrive una pietra ai bordi della carreggiata con inciso, tra gli altri, il nome di Robert Hood. Poi, nell'edizione del 1607 della sua topografia della Britannia, William Camden fa presente che Kirklees è nota per la tomba di Robin. Camden ottenne le sue informazioni da un antiquario locale, John Saville, la cui famiglia fu per breve tempo proprietaria di Kirklees prima degli Armytage. Uno schizzo della tomba, fatto dallo storico Nathaniel Johnston nel 1665, supporta le descrizioni di Grafton della tomba. Queste fonti suggeriscono che la lapide visibile oggi non sia quella originale, la cui unica testimonianza rimasta potrebbe essere il grande frammento di arenaria che si trova sul piano della tomba odierna.
La lapide attuale reca l'epitaffio:

"Qui sotto questa piccola pietra / Giace Robert Earl di Huntingdon / Non non ci fu mai un arciere bravo come lui / E la gente lo chiamava Robin Hood / Tali fuorilegge come lui ei suoi uomini / L'Inghilterra non rivedrà mai più"

La data incisa è "24 calende di dicembre 1247".

Ci sono due problemi sostanziali in questa iscrizione. In primo luogo, la data indicata non esiste nel calendario romano, e in secondo luogo, l'iscrizione è resa in una versione pseudo-arcaica del vecchio inglese che è certamente successiva. Un epitaffio con queste parole viene in effetti menzionato da Thomas Gale, Decano di York tra il 1697 e 1702, ma dallo stile sembra che la lapide sia posteriore anche a quel periodo, probabilmente aggiunta quando vennero effettuati i lavori di muratura - con pilastri e pinnacoli - verso la fine del 18° secolo.
La tomba attuale sorge su terra sconsacrata ad oltre 600 metri in salita dalla portineria del priorato, una distanza che secondo gli arcieri esperti non poteva essere coperta da una freccia, neanche se tirata con un arco lungo. Inoltre, pare che Sir Samuel Armytage abbia scavato la tomba nel 18° secolo fino ad una profondità di 1 metro, senza trovare traccia di resti umani o segni del fatto che la terra fosse mai stata rimossa in precedenza. Questi fattori sembrerebbero confutare la sepoltura di Robin Hood in quel punto, però, è tutta una questione di prospettive. Alcuni sostengono che la tomba sia semplicemente stata spostata e che le spoglie del fuorilegge si trovino da qualche altra parte nelle vicinanze. Altri sostengono che Robin Hood non sia mai esistito e quindi non sia mai stato sepolto. Altri fanno notare che non importa se sia sepolto lì o meno: per generazioni si è sempre creduto che lui fosse lì e, di conseguenza, il sito è diventato protagonista di miti e leggende.
Il posto, un tempo, era certamente molto noto: il Kirklees Park appare come "Nunwood" nel romanzo di Charlotte Brontë Shirley, dove viene descritto come "uno dei luoghi di ritrovo di Robin Hood" ed è stato una grande attrazione ai tempi delle fiere tenute da Sir John Armytage, fra l'inizio e la metà del 20° secolo. Negli ultimi due decenni, inoltre, è diventato il centro di aspre contese: Kirklees Park è ancora una proprietà privata e per molti anni dopo la morte del marito, Lady Armytage si rifiutò di permettere alle persone di visitarlo, nonostante gli instancabili sforzi della Yorkshire Robin Hood Society. Oltretutto, pare che Lady Armytage si sia attivamente impegnata affinché non venisse fatta alcuna menzione della tomba né nelle guide turistiche né dai mezzi di comunicazione.
In séguito alla morte di Lady Armytage, nel 2008, si spera che questa situazione possa cambiare: in effetti, già nei suoi ultimi anni di vita, il Consiglio di Calderdale era riuscito a negoziare per ottenere alcuni giorni annuali di apertura. La tomba è oggi in uno stato pietoso, invasa dalla vegetazione circostante, con le ringhiere e le colonne crollate. E' ormai un rito locale quello di sgattaiolare oltre il muro della tenuta nel cuore della notte per cercare la tomba fra i boschi tenebrosi. Se è vero che un sito di tale importanza storico-sociale dovrebbe poter essere accessibile al pubblico, è altrettanto vero che questo "proibizionismo" ha generato un tale interesse intorno alla tomba da contribuire sostanzialmente al folklore degli ultimi anni.
La tomba di Robin Hood è sempre stata un luogo di superstizione e mito. Mentre negli ultimi anni, le storie sono diventate più losche, i primi racconti riportano alle più antiche tradizioni del folklore britannico. Nella sua opera del 1730, "The Ancient and Modern History of the Famous City of York", Thomas Gent racconta che in passato la lapide era stata rimossa da uno dei signori locali per usarla come pietra del focolare nel suo maniero. Tuttavia, la mattina seguente, la lapide si era spostata, cosa che si verificò anche in tre occasioni successive, fino a quando venne riportata nella sua posizione originale. Pare che la pietra sia stata circondata da inferriate alla fine del 18° secolo per dissuadere i manovali che lavoravano nella zona dal prendere dei frammenti della lapide per usarli come rimedio al mal di denti.
Queste storie sono molto simili a quelle collegate a numerosi menhir preistorici e altri siti megalitici in tutta l'Europa occidentale. Alcuni ipotizzano infatti che la pietra originale della tomba di Robin Hood potesse essere stata in origine un monolite, poi adattato alle nuove tradizioni. Nella regione di Calderdale, diversi antichi siti geomantici vengono associati al fuorilegge, che a volte è considerato nel folklore medievale una vera e propria divinità pre-cristiana. Un esempio di queste credenze è la Robin Hood’s Penny Stone, una pietra "a dondolo" al centro di un cerchio di altre pietre vicino a Wainstalls: si ritiene che la pietra sia stata gettata lì da Robin attraverso la valle. Nelle leggende della regione, egli è spesso raffigurato come un gigante di enorme forza.
Nel corso degli anni, sono state raccolte diverse testimonianze di attività paranormali evidenti nell'area. Uno dei primi racconti risale al 1923, quando John Hill, un affittuario che viveva nella guardiola dove si suppone sia morto Robin, tornando una notte da un pub vicino, riferì di aver visto una figura oscura brandire un arco alla finestra del piano di sopra . In un altro episodio, un musicista locale, Roger Williams, sostenne di aver incontrato una donna con gli occhi fissi e sbarrati nei boschi vicino alla tomba in ben due occasioni, nel 1963 e nel 1972. Poi c'è la testimonianza di due giornaliste, Judith Broadbent e Sue Ellis, che visitarono la tomba per scrivere un articolo. Mentre erano lì, la Broadbent ebbe improvvisamente la sensazione di essere tirata giù a terra e, subito dopo, la Ellis fu colta da una paralisi misteriosa che durò per settimane.
Le cose si fanno molto più oscure (e un pò comiche) quando entra in ballo la Yorkshire Robin Hood Society.
La Società, fondata nel 1984 da Barbara Green, un'abitante della zona, ha lottato nel corso degli anni per ottenere l'accesso alla tomba. Di fronte all'ostruzionismo incallito della proprietaria, Lady Armytage, i membri della società si sono ritrovati costretti ad infrangere le regole e a diventare un pò come Robin Hood di fronte all'opposizione aristocratica. La campagna della società per la tomba di Robin è diventata sempre più una crociata contro i privilegi di classe. La conseguente mancanza di diplomazia da entrambe le parti è servita ad agitare ulteriormente le acque.
La maggior parte delle attività soprannaturali registrate presso la tomba negli ultimi due decenni è opera di Barbara Green e degli altri membri della sua organizzazione. Molte delle loro visite sono state illecite e sono avvenute nel cuore della notte, ma la Green afferma che, nonostante creda nel paranormale, non ha mai lasciato che leggende e racconti suggestionassero la sua percezione del luogo (ci crediamo?). In una notte dell'aprile del 1990, la Green si trovava presso la tomba e nel resoconto che stilò in séguito dichiarò di essere stata pervasa da un profondo senso di terrore e di aver visto un uomo dai capelli rossi accompagnato da una sagoma nera tra gli alberi, probabilmente gli spiriti della Badessa e del suo amante, Red Roger di Doncaster.
Le esperienze (di quella stordita) della Green assunsero un nuovo significato alla luce del confronto con le affermazioni del reverendo Sean Manchester (un altro rincoglionito) sul caso del vampiro di Kirklees. Manchester, sacerdote e presunto discendente di Lord Byron, è forse il più noto cacciatore di vampiri del Regno Unito. Divenne famoso nei primi anni 70 per il famigerato caso del vampiro di Highgate, che lo vide rivaleggiare con l'investigatore David Farrant. Sembra che Manchester avesse già identificato la tomba di Robin Hood come potenziale fonte di attività vampirica, sostenendo che sia il fuorilegge sia la sua assassina erano i candidati ideali a diventare non-morti. Il primo perché era stato sepolto in terra sconsacrata e la seconda per i mezzi con cui si era liberata del fastidioso cugino.
Non c'è quindi da stupirsi che, quando Manchester visitò la tomba - guarda caso anche lui nell'aprile del 1990 (toh!) - disse di aver trovato tutti i segni dell'infestazione di un vampiro: simboli occulti scarabocchiati sulla guardiola, la carcassa mutilata e dissanguata di una capra nel bosco e segni di artigli nella terra intorno alla tomba (un palese caso di vampiro scavatore). Mentre erano alla tomba, Manchester e i suoi compagni "ricercatori" sentirono un terribile lamento (ah vampi', pure te che te magni le capre de notte, poi nun te p'oi lamenta' se c'hai problemi de digestione...): uno di loro affermò di aver visto lo spettro di una donna vestita di scuro che improvvisamente si era trasformata in un demone dagli occhi cremisi. Il sedicente cacciatore di vampiri aveva poi dato inizio al processo per respingere queste forze delle tenebre, sollevando il suo crocifisso e gridando "Ecco la Luce!" (convinto lui...). Aveva poi cosparso l'area intorno alla tomba di acqua santa prima di andarsene (OOOOOMMMMMMMIIIIIOOOOODDDDDDIIIIOOOOOO... -_-').
Il resoconto dell'accaduto può essere trovato nel suo Manuale del Cacciatore di Vampiri (ma si dice che a chi tenti di comprarlo, cadano le mani... :-D).
Barbara Green invitò Manchester ad agire come patrono della Yorkshire Robin Hood Society, un ruolo che mantenne finché i due si scontrarono sul rifiuto della Green di espellere un membro che Manchester credeva essere un satanista.
Dopo il loro "divorzio", la Green ha rilanciato la Società nominando patrono l'acerrimo nemico di Manchester, David Farrant. Un vero e proprio affronto per Manchester, che da quel momento ha tentato in ogni modo di screditare la Green (e, naturalmente, Farrant), arrivando anche al punto di negare l'esistenza del vampiro di Kirklees, nonostante quel capitolo del suo libro. Nel frattempo, la Green si è detta convinta che tutte le attività paranormali alla tomba siano cessate grazie ad un esorcismo effettuato lì con Farrant e altri il 20 aprile 2005. Il sospetto, tuttavia, è che la secolare reputazione del posto e le beghe che ha scatenato non verranno sepolte così facilmente.

Mi scuso per i commenti personali dell'ultimo pezzo... ma è stato più forte di me :'D :'D :'D








Nessun commento:

Posta un commento