A Council Bluffs (Iowa), un luogo ricco
di storia, ai margini del cimitero di Fairview si trova l'altro angelo
nero più conosciuto dello stato, insieme a quello del cimitero di
Oakland.
Quest'angelo riposa sul memoriale di Ruth Ann Dodge e si
trova appena fuori l'ingresso del cimitero, in un'area che viene
chiamata "Old Burying Grounds" (terreno delle vecchie sepolture). Nacque
come cimitero indiano e poi, un pò alla volta, venne preso dai
Mormoni. L'angelo è stato eretto intorno al 1919 per segnare la tomba di
Ruth Ann Dodge, la moglie del generale Grenville M. Doge, un veterano
della Guerra Civile e ingegnere capo della ferrovia transcontinentale.
Ruth Ann Dodge morì nel settembre 1916 nella sua casa di New York, ma
il suo corpo venne portato a Council Bluffs, dove fu sepolto. Poco dopo,
le sue figlie, Anne Dodge e Eleanor Pusey, commissionarono a Daniel
Chester French la scultura dell'angelo nero. French è meglio conosciuto
per la statua di Abramo Lincoln, realizzata per il Monumento a Lincoln a
Washington. Le giovani donne diedero disposizioni rigorose sull'aspetto
dell'angelo, perché volevano che somigliasse all'angelo che era
apparso alla loro madre in una serie di visioni che aveva avuto prima
della sua morte.
Queste "visite" soprannaturali non erano semplici
sogni. Secondo la signora Dodge, erano visioni realistiche e
travolgenti. Sua figlia Anne dichiarò: "Ci siamo resi conto che non si
trattava di un sogno, non era un evento ordinario, ma un'apparizione
vera e propria, come quelle dei santi nei tempi antichi, che apparivano
ai veggenti spirituali e a chi poteva andar oltre il velo materiale per
vedere le cose spirituali nascoste dalla mentalità mondana."
Ruth
aveva descritto le visioni alle sue figlie, dichiarando che i fenomeni
non avvenivano ad occhi chiusi e che lei veniva semplicemente portata
fra le rocce di una spiaggia che non aveva mai visto prima. Aveva come
la sensazione di star cercando e aspettando qualcosa, ma non sapeva cosa
fosse. Sapeva solo che qualcosa di tremendo stava per accadere. Nelle
visioni, Ruth vedeva apparire dalla nebbia una antica barca ricoperto di
rose e fiori rari e profumati. Mentre si avvicinava, distingueva una
bella e giovane donna in piedi sulla prua della nave e Ruth sapeva che
era un essere spirituale e "non di questa terra".
La giovane era
avvolta in una veste bianca scintillante che scendeva in lunghe pieghe
dalle spalle fino ai piedi. I capelli, lunghi fino alle spalle,
sembravano oro filato ed emanavano un alone di luce intorno alla testa.
Aveva gli occhi brillanti e sembrava guardare "attraverso" Ruth, mentre
lo sguardo le si riempiva un'espressione indescrivibile.
La donna si
avvicinava a Ruth con un lungo contenitore, come un'urna greca, sotto
il braccio. L'urna era piena di acqua che, nelle descrizioni di Ruth,
"luccicava, brillava e scintillava come milioni di diamanti". La donna
le offriva l'acqua, invitandola a bere, dicendole che conteneva una
benedizione. Ma per quanto Ruth desiderasse l'acqua, non era ancora
pronta a bere. Pochi istanti dopo, lei "si svegliava" e la visione
spariva.
Ruth ebbe la stessa visione per tre volte e la terza volta
bevve l'acqua che l'angelo le offriva. Pochi giorni dopo, morì. Sul suo
letto di morte, disse alle sue figlie: "L'angelo mi ha offerto l'acqua
meravigliosa della vita. L'ho bevuta e mi ha donato l'immortalità. "
Lo scultore Daniel Chester French avrebbe quindi dovuto realizzare
l'angelo secondo le specifiche indicate da Anne e Eleanor e così fu. La
scultura rappresenta un bellissimo angelo che tiene un vaso (non
un'urna) che versa l' "acqua della vita" in una fontana. Nel corso del
tempo, la fontana si era deteriorata, ma è stato riportata al suo
splendore originale. Il flusso d'acqua nella fontana venne interrotto
nel 1960, ma riattivato nel 1985. E continua ancora oggi ad attirare i
visitatori del cimitero.
Contrariamente alla storia dell'angelo nero
del cimitero di Oakland, quella dell'angelo di Council Bluffs non parla
di castighi e oscuri presagi, ma delle connessioni spirituali tra una
donna e l'aldilà, tra questo mondo e l'altro.
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