sabato 18 luglio 2015

146. Il Cimitero di Chauchilla

Il cimitero di Chauchilla è situato nella valle del Rio Las Trancas a circa 27 km a sud-ovest della città di Nazca, nel dipartimento peruviano di Ica. Si tratta di una necropoli risalente a circa 1000 anni fa, utilizzata dalle popolazioni della civiltà Carrizales-Poroma.
Anticamente il sito era conosciuto come "Cimitero dei lama", a causa della grande quantità di resti di lama trovati nelle tombe, accanto alle mummie, in qualità di offerte funebri.
La necropoli di Chauchilla risale approssimativamente ad un periodo compreso tra il 900 e il 1500 d.C.; fu utilizzata nel periodo culturale chiamato impero Wari (orizzonte medio, 600-1100 d.C.) ed in séguito dalla cultura Carrizales-Poroma (orizzonte intermedio tardo, 1100-1500 d.C.). Il sito fu materia di studio sin dagli inizi del XX secolo (Max Hule nel 1905, Mejia Xesspe nel 1927, Hans Horkheimer nel 1947, William Duncan Strong nel 1953, l'archeologo David Robinson nel 1957), ma anche di ripetuti saccheggi durante la seconda metà del XX secolo, che lo privarono della maggior parte dei reperti archeologici. Gli ultimi scavi archeologici risalgono al 1996-2004, quando la necropoli fu restaurata, dichiarata sito archeologico e venne aperta al pubblico.
Il cimitero di Chauchilla, la cui estensione è approssimativamente di 2 km di lunghezza per 0,4 km di larghezza, è dotato di una sala-museo, dove sono esposti alcuni reperti archeologici.
La parte più interessante del sito, unica nel suo genere, è costituita dalla dozzina di tombe restaurate, dove si possono osservare i resti di alcune mummie e la caratteristica sepoltura. Si tratta dell'unico sito archeologico peruviano nel quale le mummie sono conservate a cielo aperto nelle loro tombe originali. Grazie al clima arido del deserto di Nazca nel quale si trova il cimitero, le mummie si trovano in un ottimo stato di conservazione, nonostante la loro antichità.
Le tombe hanno principalmente forma rettangolare o quadrangolare, benché ve ne siano alcune circolari. Le pareti sono costituite da mattoni di argilla a forma di parallelepipedo, mentre le basi sono pavimentate. Alla sommità le tombe erano originalmente chiuse con un tetto di tronchi di huarango e coperti con canne, foglie di pacai o mais e terra mista a sabbia. Sono state trovate tombe sia individuali che collettive. Molte tombe erano anche segnalate.
Le mummie trovate a Chauchilla erano interrate in posizione fetale ed il corpo era orientato verso est (nascita del Sole). Esse erano legate tramite corde di giunco, cotone o lana di cammellidi ed avvolte in involucri funerari di cotone o lana. Le rotule venivano a trovarsi a livello del mento, le braccia erano flesse o incrociate sul torace. Alle mummie erano associate offerte costituite da ceramica con o senza contenuto, uccelli, cammellidi, cibo, coca, conchiglie (spondylus), utensili domestici e decorativi, tessuti e metalli.
Sia la posizione fetale, che gli oggetti rinvenuti, trovano una collocazione nella visione religiosa andina secondo la quale i defunti sarebbero rinati dopo la morte e avrebbero condotto una ulteriore vita nell'aldilà.
Secoli di saccheggi hanno trasformato la zona in una spettrale distesa di ossa umane, che ricoprono un'area di alcuni chilometri quadrati. Ovunque emergono dalla sabbia teschi, tibie, femori. Alcuni ancora ricoperti dei sontuosi sudari. Molti dei corpi sono ormai ridotti a scheletri. In altri casi, il clima secco ha conservato parti di corpi pressochè intatte, con resti di capelli e pelle.
In nessun altro luogo al mondo è possibile come qui camminare tra i resti di decine di migliaia di individui e centinaia di mummie dissepolte dalla sabbia, esposte da secoli agli attacchi del vento e dei predoni; su di un vero e proprio tappeto di ossa.













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