venerdì 17 luglio 2015

96. Il "papà" della Ouija

La tavola Ouija (spesso pronunciata Ui ia o chiamata scatola weegee in inglese) è una superficie piatta sulla quale sono disegnate tutte le lettere dell'alfabeto, i numeri dallo 0 al 9, spesso un "sì" e un "no" e altri simboli, il cui utilizzo è abbinato a un indicatore mobile chiamato "planchette". Si tratta di uno strumento utilizzato per le sedute spiritiche. Lo scopo di tale tavoletta è quello di interagire con gli spiriti: gli utilizzatori pongono delle domande a imprecisate entità (anime dei defunti, demoni ecc..), che, attraverso un medium, farebbero sì che l'indicatore si muova sulla tavola ouija e componga, utilizzando le lettere e le cifre disegnate sul supporto, la risposta. La parola "ouija" deriva dall'unione dei due termini, "oui", ("sì" in lingua francese) e "ja" (stesso significato in lingua tedesca). Fu molto usata tra il XIX secolo e il XX secolo.
Il fatto inquietante di non essere consapevoli di dove le vostre mani stiano per puntare, né del perché, è un concetto che ha affascinato gli appassionati del paranormale per anni. tutto grazie a un solo uomo: Elijah Jefferson Bond, nato il 23 gennaio 1847.
Bond brevettò la prima delle tavole parlanti vendute in tutto il mondo: fu registrata col nome di "Ouija" il 10 febbraio 1891 (No. 446,054). Più tardi, il 18 giugno 1907, lo stesso Bond registrò un altro marchio per la sua tavola, chiamandola "Nirvana".
Dal 1991 il marchio registrato per la tavola Ouija è passato dalla ditta Parker Brothers alla Hasbro.
Bond, che affermava che la tavola avrebbe consentito di comunicare con gli spiriti dell'oltretomba, catturò l'immaginazione della gente.
Tuttavia, nonostante il successo della sua Ouija, l'uomo che si era assunto il compito di colmare l'abisso tra i vivi e i morti, fu sepolto alla sua morte (il 14 aprile 1921) in una tomba anonima, rendendo quasi impossibile individuare l'ubicazione della sepoltura.
E in effetti la sua tomba rimase nell'oblìo fino al 2007, quando Robert Murch, un noto appassionato del paranormale, collezionista e studioso di tavole Ouija, cercò di trovare la tomba di Elijah per rendegli finalmente l'onore che meritava per la sua invenzione. Murch impiegò quindici anni per individuare con precisione la tomba di Bond nel cimitero di Green Mount, a Baltimora, nel Maryland - e molti di quegli anni li spese a lavorare a stretto contatto con tutto il personale del cimitero per individuare la tomba.
Poi, grazie a fondi e donazioni, sono stati raccolti i soldi necessari per creare una lapide davvero memorabile, con i dati tradizionali (nome e date di nascita e morte) da un lato e la riproduzione di una tavola Ouija incisa sull'altro lato della pietra. La tomba è ormai una meta popolare per i nostalgici e le persone interessate al soprannaturale, e così, dopo anni di riposo nell'oscurità e nell'anonimato, Elijah Bond è finalmente riuscito a comunicare col mondo dei vivi, in un modo o nell'altro.








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