giovedì 23 luglio 2015

176. Jules Verne

Il famoso autore di romanzi di fantascienza Jules Verne morì di diabete all'età di 77 anni  il 24 marzo 1905, ad Amiens, in Francia, dove fu sepolto nel cimitero de la Madeleine.
Due anni dopo la sua morte, una scultura intitolata "Vers l'Immortalité et l'Eternelle Jeunesse" ("Verso l'Immortalità e l'Eterna Giovinezza") venne collocata sulla sua lapide. Realizzata dallo scultore Alberto Roze (1861-1952), utilizzando la reale "maschera di morte" dello scrittore, la statua rappresenta la figura avvolta di Jules Verne spacca la propria lapide emergendo dalla tomba con il braccio teso verso il cielo.
Una "maschera di morte" ("Death mask")  è un calco di cera o gesso del viso di una persona dopo la morte . Queste maschere  possono essere semplicemente realizzate in ricordo dei morti, o per la creazione di ritratti . Talvolta è possibile identificare dei ritratti che sono stati fatti utilizzando le "maschere di morte", perché presentano delle caratteristiche deformazioni  dovute al peso del gesso durante la realizzazione dello stampo.
Nel 10° secolo, in alcuni paesi europei, era uso comune servirsi di queste maschere come effigie del defunto da esporre ai funerali. Nel corso del 18° e 19° secolo, questi calchi venivano utilizzati anche per riprodurre le caratteristiche de cadaveri sconosciuti ai fini di una successiva identificazione. Questa funzione è stata poi sostituita dalla fotografia.
Nel caso di cadaveri i cui volti erano stati danneggiati, si prendevano calchi delle loro mani, come per esempio successe  nel caso di Thomas D'Arcy McGee , lo statista canadese il cui volto era stato distrutto dal proiettile che lo assassinò nel 1868.







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