In poco tempo, i curiosi cominciarono ad andare a visitare il sito, organizzando anche delle escursioni a tarda notte. Molti affermarono di aver assistito a una strana apparizione nebbiosa in quel posto, che nel frattempo era diventato noto nella tradizione locale come la "Tomba di Bud". Alcuni credevano che l'apparizione fosse il fantasma di Bud stesso, tornato al parco giochi nelle notti di luna per giocare con i giocattoli che il padre affranto aveva lasciato lì per lui. Quelli che avevano visto il fantasma dissero di averlo poi visto dissolversi nei boschi bui.
L'intero sito è ormai stato smantellato, ma il ricordo della Tomba di Bud è rimasto e la gente non ha mai consentito che la storia si perdesse negli anni e si dissolvesse silenziosamente nel tempo come il fantasma nei boschi. La Tomba di Bud sembra letteralmente aver assunto una vita propria, nonostante il suo creatore sia ormai scomparso da molto tempo e il sito stesso distrutto più di un decennio fa.
In realtà, come spesso accade, la storia è un pò diversa dalla leggenda... perché Buddy Rogers è vivo e vegeto! Di séguito, riporto l'intervista fatta a Bud dalla Weird N.J. (una guida del New Jersey e delle sue leggende locali) proprio nel luogo dove una volta era situato il bungalow Hollywood.
"Questo è il luogo dove la leggenda è cominciata, qui dove sono stati seminati un mucchio di oggetti raccolti da un uomo robusto e burbero - mio padre. L'intera zona era piena di bizzarri oggetti da collezione. Cani, statue di angioletti, di bambine, ruote di carro, alcuni oggetti nautici. Tutte le cose immaginabili che si possano raccogliere, mio padre le ha portate qui nel corso degli anni.
In origine il bungalow era una cabina per la doccia, prima di diventare il capannone degli attrezzi di mio padre. Era la doccia più fredda del mondo! Chiunque arrivava dalla spiaggia, ed erano in tanti, passava a farsi una doccia qui. Non c'era l'acqua calda.
Noi ragazzi venivamo qui a giocare, c'era tanto spazio... e mio padre aveva delle mani d'oro: tirava giù dei rami dagli alberi e scolpiva di tutto. Una volta fece un bastone da passeggio, con intagliata in cima la testa di uno squalo. Poi aveva costruito piccoli pontili, tutti questi piccoli canali che corrono qui, moli in miniatura e piccole marinai. Ho avuto anche le mie barche e roba simile. Poi, crescendo, noi ragazzi abbiamo pian piano smesso di venire qui, finché non siamo partiti per il servizio militare. E allora lui ha iniziato a raccogliere le cose. Le raccoglieva, le portava qui e se ne andava. L'ha fatto per decenni."
Sentii parlare per la prima volta della "Tomba di Bud" nel 1963. Girò la voce che ero stato ucciso in Vietnam e che, siccome mia madre non riusciva ad affrontare la cosa, molti dei giocattoli della mia infanzia erano stati portati qui. Un'altra voce diffusa era quella che diceva che ero annegato in giovane età, e che tutta la mia roba era stata messa qui.
Dopo la Marina sono andato al college ed in un bar di Manasquan sentii citare la "Tomba di Bud". Capitò poi anche a New York City, quando, ad un certo punto, sento qualcuno dire: "Hai mai sentito parlare della tomba di Bud?". Così, lentamente, ho iniziato a rendermi conto di quanto era cresciuta la fama di questo posto, finché ho iniziato a vedere foto della "Tomba" anche nei ristoranti di Red Bank.
Mio padre ha continuato a prendersi cura di questo sito fino alla fine. E infatti, poco prima di morire, aveva il suo pensiero fisso era quello di dover venire qui a prendersi cura di tutto. Oggi, tutto ciò che resta è questa (ed indica una croce di legno fatta a mano). Ciò che rimane è nelle menti delle persone, nei ricordi e nelle fantasie."
Oggi, sulla "Tomba di Bud" c'è un piccolo altare fatto di pietre con alcune statuine e giocattoli messi lì dai passanti... nonostante la verità sia stata ormai raccontata, la leggenda continua imperterrita a sopravvivere nel tempo.
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