Gli studenti di medicina del Regno
Unito si ritrovarono nel XIX secolo di fronte ad un problema. Erano
stati abituati ad usare i cadaveri dei criminali giustiziati per
studiare anatomia. L'uso dei corpi dei condannati per scoprire i segreti
dell'anatomia umana risale al 4° secolo a.C., quando ad Erofilo e
Erasistrato di Alessandria venne dato il permesso di effettuare la
vivisezione. I tempi, però, erano cambiati e i criminali vennero in
séguito sezionati solo dopo l'esecuzione. Ma c'era un problema...
La
pene per le malefatte commesse erano diventate più clementi e questo
aveva fatto sì che solo una cinquantina di persone l'anno venissero
ormai condannate a morte. Tuttavia, la crescente professione medica,
comportava una domanda annuale di corpi da sezionare che superava di
dieci volte quel numero. Nacque quindi un commercio fiorente e
storicamente infame, quello dei cadaveri. Come conseguenza, le persone
in lutto per la perdita di una persona cara svilupparono presto un
sistema per contrastare questo nuovo fenomeno: il mortsafe (che potremmo
tradurre come il "salvamorto"), ovvero come proteggere i vostri cari
dai ladri di cadaveri.
Il primo mortsafe è stato fatto intorno al 1816.
Il mortsafe era geniale: un complesso di tondini di ferro e piastre ben
piantati nel terreno che formavano una sorta di solida gabbia sulla
tomba. Una volta scavata la fossa, la bara veniva collocata su una
piastra. La piastra aveva alcuni fori lungo i bordi dove venivano
passate delle barre di ferro. Poi veniva messa in cima un'altra lastra
(o di pietra o di ferro). La bara, a questo punto, era stata
letteralmente messa in una gabbia sigillata e i morti potevano marcire
in pace.
Benché questa misura potesse sembrare esagerata, in realtà
c'è da dire che i tombaroli erano furbi e disposti a spingersi oltre
ogni limite per recuperare un cadavere dalla bara. Non era una cosa
affatto semplice intrufolarsi furtivamente in un cimitero e scavare fino
al defunto nel cuore della notte (oltre al fatto che molti cimiteri
avevano delle torri di guardia per avvistare eventuali malfattori). Un
metodo comunemente usato era quello di scavare un tombino a circa sei
metri di distanza dalla tomba per poi cominciare a scavare un tunnel
fino alla bara, la bara veniva poi presa per un'estremità e il corpo
trascinato fuori attraverso il cunicolo. In questo modo, nessuno avrebbe
notato che la tomba era stataprofanata, perché in effetti sembrava
inviolata, almeno da quello che si poteva vedere in superficie. Questo
modo di intrufolarsi nelle tombe è dimostrato dalle tante bare vuote
rinvenute nel XX secolo.
Non ci sono molti "salvamorti" esistenti,
ma per un motivo ben preciso, e cioè che, essendo riutilizzabili, non ne
erano necessari tanti. Le diverse chiavi necessarie per aprire le
serrature erano custodite da due persone differenti, in modo che nessuno
dei due potesse sbloccare il mortsafe senza l'altro. Dopo un periodo di
5-6 settimane, il corpo dentro la bara avrebbe raggiunto uno stato di
decomposizione tale da non essere più di alcuna utilità per nessuno
studioso di anatomia. Il mortsafe poteva quindi essere utilizzato per la
prossima tomba fresca, a patto, naturalmente, che la famiglia del
defunto fosse disposta a pagare la tassa.
Le chiese acquistavano i
"salvamorti" e poi li affittavano alle famiglie in lutto, guadagnandoci
su. Per evitare le tasse esorbitanti che spesso gli ecclesiastici senza
scrupoli riscuotevano, si formarono delle associazioni disposte a
comprare i "salvamorti": chi avesse aderito a queste società, avrebbe
quindi potuto usufruire di un mortsafe quando necessario e ad un prezzo
minimo. Anche i non soci potevano usare i "salvamorti" di una società,
ma, ovviamente, il prezzo sarebbe stato diverso. Se c'era una cosa che i
vittoriani sapevano fare era trarre un profitto ogni volta che se ne
presentava l'occasione.
Il periodo dei "salvamorti" durò un paio di
decenni, finché il governo approvò la legge di Anatomia del 1832, che
permise di utilizzare nella ricerca anatomica i corpi non reclamati o
quelli donati spontaneamente pre o post-mortem. Questo pose fine al
commercio dei cadaveri trafugati. La maggior parte dei "salvamorti"
vennero riciclati o utilizzati per altri scopi, alcuni vennero usati
come panchine, con un cespuglio sopra. I morti potevano finalmente
riposare in pace e il mortsafe aveva fatto il suo lavoro. Ne resta
ancora qualcuno sopra a qualche tomba, rimasto dov'era stato collocato
in origine: un curioso ricordo del periodo d'oro dei tombaroli
britannici.
Nessun commento:
Posta un commento