Barbados è un'isola delle Piccole
Antille del Mar dei Caraibi del sud ed è meglio conosciuta come un
paradiso tropicale baciato dal sole, meta popolare di turisti e navi da
crociera. E' meno nota per la sua misteriosa cripta da tempo conosciuta
per il fenomeno bizzarro e inspiegabile ad essa associato. Nel 19°
secolo, a partire dall'anno 1807, la Chase Vault nel cimitero della
Christ Church di Barbados si è rapidamente guadagnata notorietà come
focolaio di attività soprannaturale ed è diventata uno dei misteri più
duraturi ed enigmatici dell'isola.
La Chase Vault è una cripta
situata su una collina che domina i Caraibi all'ingresso di un antico
cimitero coloniale che si trova vicino al villaggio di Oistin sulla
costa meridionale di Barbados. La tomba è stata costruita per metà
interrata ed è costituita di blocchi compattati di corallo (che compone
gran parte delle fondamenta dell'isola) e di cemento. Alla cripta si
accede scendendo dei gradini in pietra che portano all'ingresso,
sigillato da un'enorme lastra di marmo blu, che richiede la forza di 6 o
7 uomini per essere spostata.
La Chase Vault è stata
originariamente costruita per un certo signor James Elliot nel 1724 ed
era già vecchia e consumata dal tempo e dall'aria salmastra quando, il
14 maggio del 1792, accolse la sua prima ospite, Elizabeth, moglie di
James Elliot. Pochi anni dopo, nel 1807, la tomba fu acquistata dalla
famiglia Walrond e venne aperta per ricevere il corpo della signora
Thomasina Goddard: al momento della rimozione della lastra di marmo per
accedere alla cripta, quelli che portavano la bara rimasero di sasso. La
bara di Elizabeth Elliot era sparita e del corpo non vi era traccia
alcuna. La scomparsa rimase un mistero.
Nel 1808, la cripta fu
acquistata dalla ricca famiglia Chase di Barbados per utilizzarla come
tomba di famiglia. La famiglia Chase non era amata dalla popolazione
locale a causa del suo comportamento eccentrico e per il trattamento
crudele riservato ai suoi schiavi. Al momento dell'acquisto un solo
corpo era sepolto lì, quello di Thomasina Goddard appunto. Il capo della
famiglia, il colonnello Thomas Chase, decise di non disturbare il corpo
della Goddard e permise che rimanesse all'interno della tomba. La
signora Goddard non sarebbe comunque rimasta da sola a lungo.
Il 22
febbraio 1808, una bambina della famiglia Chase, Mary Anne Marie Chase,
morì all'età di 2 anni e fu sepolta nella cripta all'interno di una bara
di piombo. In una svolta tragica e quasi sinistra degli eventi, la
sorella maggiore della bambina, Dorcas Chase, morì in circostanze
misteriose 4 anni più tardi, nel 1812. Si dice che gli abusi e la
crudeltà di suo padre, il colonnello Thomas Chase, l'avessero spinta a
lasciarsi morire di fame. Anche Dorcas fu sepolta all'interno della
tomba, anche lei in una pesante bara di metallo che richiese diverse
persone per esser trasportata giù per i gradini, nella cripta buia.
La morte non aveva ancora finito con la famiglia. Nel mese di agosto del
1812, appena un mese dopo la morte di sua figlia Dorcas, Thomas Chase
stesso si suicidò. Il suo corpo fu deposto all'interno della cripta in
una bara di metallo del peso di 240 chili. Ci vollero 8 uomini per
portarla lì sotto.
Secondo le testimonianze, è stato proprio durante
la sepoltura di Thomas Chase che le caratteristiche paranormali della
tomba hanno cominciato a manifestarsi. Spostando l'enorme lastra di
marmo per portare la bara di Chase, si è scoperto che la bara di Dorcas
Chase si era misteriosamente spostata: se ne stava in piedi a testa in
giù contro una delle pareti. Anche la bara di Mary Anne Marie era
fuoriposto e giaceva contro la parete. Non si riuscì a capire come due
bare di metallo così pesanti potessero essersi spostate in quel modo,
tanto più che nessun altro era entrato nella cripta dalla morte di
Dorcas e la lastra di marmo era rimasta esattamente come era stata
lasciata. Inoltre, le bare e i corpi non erano stati danneggiati né
manomessi e nulla era stato rubato. Le bare vennero rimesse al loro
posto e la tomba fu nuovamente richiusa, ben assicurandosi di sigillarla
per scoraggiare eventuali future effrazioni.
La Chase Vault rimase
sigillata fino al 1816, quando morì l'undicenne Charles Brewster Ames.
Anche in questo caso, alla rottura del sigillo intatto, tutte le bare,
tra cui l'enorme bara dello stesso Thomas Chase, furono ritrovate
disposte a casaccio per la stanza, quasi fossero state sballottate come
giocattoli. Come la volta prima, non c'era alcun segno di manomissione
all'ingresso. Diversi uomini, disorientati e perplessi, faticarono a
lungo per rimettere le bare al loro posto e ancora una volta la tomba fu
richiusa.
La storia cominciò a prendere piede tra le persone
superstiziose del posto. Si diceva che la tomba fosse infestata e
maledetta. Nacquero molti racconti raccapriccianti al tempo. Uno di
questi narra che una donna a cavallo aveva sentito grida furiose e
gemiti provenire dalla tomba mentre ci passava vicino. Il suo cavallo
era andato nel panico, gli era venuta la bava alla bocca e e aveva
cercato di disarcionare la donna. Venne poi riferito che diversi altri
cavalli nel vicino villaggio si erano imbizzarriti nei giorni successivi
e si erano gettati nella baia, morendo annegati.
La Chase Vault
venne riaperta altre due volte: nel 1816 per Samuel Brewster e di nuovo
nel 1819 per una certa Thomasina Clark. Ed entrambe le volte le bare
vennero ritrovate in disordine, spostate drasticamente dalle loro
posizioni originali. In tutti i casi, l'unica bara che era sempre
rimasta nella sua posizione originale era l'umile sarcofago di legno
dell'occupante originale della cripta, Thomasina Goddard. La fragile
bara di legno non solo era rimasta al suo posto, ma non era nemmeno
stata danneggiata dalle pesanti bare di piombo che continuavano
evidentemente a muoversi intorno ad essa.
I fenomeni catturarono ad
un certo punto l'attenzione del governatore di Barbados, al tempo Lord
Combermere, che era stato presente al funerale della Clark e aveva
assistito di persona alla bizzarra scena presente all'interno della
tomba. Ordinò un ampio e approfondito controllo della cripta per cercare
un qualsiasi elemento che potesse spiegare quegli strani avvenimenti.
La moglie del governatore descrisse l'indagine così:
"In presenza di
mio marito, è stata battuta ogni parte del pavimento per accertare che
non esistesse nessun passaggio sotterraneo o ingresso nascosto. Il
pavimento è risultato essere perfettamente stabile e solido; nessuna
crepa evidente. I muri, quando li hanno esaminati, hanno dimostrato di
essere perfettamente sicuri. Nessuna frattura era visibile. Pareti,
tetto e pavimenti presentano una struttura solidissima e sono formati di
lastre intere di pietra ".
Dopo questo esame, le bare, che erano
state rimosse per l'indagine, furono tutte rimesse nelle posizioni
originali e furono prese apposite misure per garantire che una cosa del
genere non succedesse di nuovo. Il governatore sigillò completamente la
lastra di marmo con della malta e impresse inoltre il sigillo del suo
anello in vari punti sul cemento fresco. Come ulteriore misura
precauzionale, il pavimento della tomba venne cosparso di sabbia fine e
bianca per evidenziare le tracce di chiunque fosse ancora entrato nella
cripta per profanare le bare.
Trascorsi 8 mesi, la curiosità del
governatore ebbe la meglio e lui stesso ordinò di riaprire la tomba per
assicurarsi che non fosse accaduto nulla. Quando arrivò con un gruppo di
uomini presso la cripta, fu sollevato nel constatare che lo strato di
malta era intatto, così come i sigilli impressi con l'anello, e non
c'era alcun segno di manomissione. Seppur soddisfatto che tutto fosse a
posto, una sorta di curiosità macabra costrinse il governatore ad aprire
comunque la cripta. Fu subito evidente che c'era qualcosa che non
andava. La bara di Thomas Chase era stata buttata contro l'ingresso di
marmo, come nel tentativo di bloccare l'entrata. Ci vollero diversi
uomini per rimuovere la bara e poter finalmente entrare. Quello che
trovarono all'interno scioccò letteralmente tutti i presenti. Le bare
erano di nuovo in disordine, ma questa volta in maniera ancor più
"violenta" ed evidente ripetto alle occasioni precedenti. Alcune bare
sembravano esser state rovesciate e gettate le une sulle altre, e la
bara di Mary Anne si era schiantata contro un muro con una forza tale
che un pezzo dell'angolo si era rotto. Eppure, incredibilmente, lo
strato di sabbia bianca sul pavimento era assolutamente intatto: non
c'era una sola impronta in tutta la cripta. Non c'era traccia di
inondazioni o di qualsiasi altro fenomeno. La sabbia, il pavimento e le
pareti erano completamente asciutti. Inoltre, era impossibile che
qualcuno fosse potuto fuggire con la grande bara che bloccava la porta.
Nathan Lucas, un membro dell'Assemblea della Camera di Barbados, era
presente in quell'occasione e così descrisse la strana scena che si
ritrovò davanti:
"... Ho esaminato le mura, l'arco, e ogni parte
della cripta, e un muratore, in mia presenza, ha battuto con il martello
ogni parte del pavimento: tutto era solido. Confesso di non saper
assolutamente spiegare come siano stati possibili gli spostamenti di
queste bare di piombo. Non si tratta certo di ladri; e la complicità di
troppe persone sarebbe stata necessaria per mantenere il segreto di
un'eventuale messa in scena, che in un posto come questo, dove i neri
hanno un'enorme paura superstiziosa dei morti e delle loro proprietà, è
assolutamente da escludere. Tutto quello che so è che è accaduto e che
io sono stato testimone oculare del fatto..."
Dopo aver assistito a
quel triste ed inspiegabile spettacolo, il governatore decise di porre
fine al fenomeno una volta per tutte. Ordinò che i corpi fossero
interrati separatamente in tombe singole sparse per il cimitero di
Christ Church. Ordinò inoltre che la Chase Vault rimanesse vuota e che
nessun altro corpo venisse più deposto al suo interno.
Ad oggi, la cripta resta vuota.
Non si sono verificati altri fenomeni inspiegabili una volta svuotata
la tomba, quindi forse, in ultima analisi, quella di separare i corpi e
seppellirli singolarmente fu la decisione migliore. E' come se, nel
momento in cui le salme sono state messe insieme, si sia scatenata una
qualche reazione oscura al di là della nostra comprensione, al di fuori
del mondo reale, una forza proveniente da un'altra dimensione. Quei
morti non volevano condividere lo spazio di quel buio eterno. Ora forse,
separati e lontani l'uno dall'altro, hanno potuto trovare un briciolo
di pace. Oppure c'è sotto qualcos'altro?
Come per altri misteri
simili che coinvolgono il soprannaturale, ci sono stati molti tentativi
di spiegare gli eventi che accaddero nella Chase Vault. Le teorie
spaziano dal paranormale (come i fantasmi o addirittura si è ipotizzato
che la Goddard fosse una vampira) alle spiegazioni più razionali del
fenomeno (attività sismica o inondazioni). Queste spiegazioni
"razionali" però non reggono. Se la colpa fosse stata dell'attività
sismica, ci sarebbero sicuramente stati danni simili anche nelle tombe
vicine, e invece non ce n'erano. Anche l'ipotesi delle inondazioni
sembra improbabile, perché delle bare così pesanti è difficile che
galleggino, e comunque non vi era stato alcun segno di infiltrazioni
d'acqua nella cripta. E poi, se ci fosse stata un'inondazione, perché
mai non avrebbe spostato la bara di legno della Goddard, l'unica a
rimanere costantemente estranea agli strani fenomeni che le si
verificavano intorno? Molti scettici credono che gli eventi della Chase
Vault non siano stati né paranormali né naturali, ma semplicemente
inventati: nient'altro che un mito locale, o addirittura una bufala.
Qualunque sia la causa e qualunque possa essere la verità, è innegabile
che il mistero sconcertante della Chase Vault duri nel tempo. Non è
stata fornita nessuna spiegazione finora che possa soddisfare tutti e
così il mistero della Chase Vault rimane sostanzialmente irrisolto. Che
cosa è successo nel buio dei confini sotterranei di questa tomba
inquietante tanti anni fa? Solo i cadaveri ormai sepolti nel cimitero ne
sono a conoscenza e loro non parlano. Forse non riusciremo mai a sapere
veramente come sia andata. Per ora, la tomba rimane vacante: l'eco del
suo passato sinistro è l'unica cosa che la abita.
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