All'inizio di aprile del 1897, intorno alla loro casa, veniva scavato un canale di scolo. La piccola Evelyn era incuriosita dai lavori e stava sempre lì intorno ad osservare gli operai. Uno di loro, che stava utilizzando un piccone per scavare, non si rese conto di quanto Evelyn gli si fosse avvicinata e così, accidentalmente, sollevando il piccone, colpì alla testa la piccola, che si trovava proprio dietro di lui.
Vennero chiamati immediatamente i soccorsi e i medici tentarono di tutto per salvarle la vita, ma la ferita era troppo grave. Tre giorni dopo l'incidente, a meno di un mese dal suo terzo compleanno, Evelyn morì: era il 5 aprile 1897. L'affluenza al suo funerale fu grande e gli abitanti di Bodie soprannominarono la bambina e la sua lapide "L'Angelo di Bodie".
Bodie, nata come centro minerario, si trasformò, con la scoperta dell'oro, da centro isolato di pochi cercatori a una città del Far West in prorompente sviluppo. Ricchi filoni scoperti nella vicina miniera, nel 1878, catalizzarono le speranze di un numero crescente di persone. Verso il 1880 Bodie aveva una popolazione di 5.000–7.000 abitanti e circa 2.000 fabbricati. Negli anni dalle miniere situate nelle vicinanze fu estratta una quantità d'oro del valore stimato di oltre 34 milioni di dollari.
Oggi Bodie è una città fantasma situata a levante della catena montuosa della Sierra Nevada statunitense, nella contea californiana di Mono, 120 km circa a sud est del lago Tahoe.
Pare che il fantasma di Evelyn si aggiri ancora nel cimitero e che di notte la si veda correre in mezzo alle lapidi e si sentano risuonare le sue risate.
Purtroppo, come spesso accade quando intorno ad una tomba cominciano a nascere storie di fantasmi, la lapide è stata più volte oggetto delle attenzioni dei vandali: un piede dell'angioletto è stato reciso ed entrambe le ali sono state danneggiate.
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