sabato 18 luglio 2015

153. La "Ragazza in Blu"

Situata sotto ad un grande pino del cimitero di Willoughby, si trova la tomba della "Ragazza in Blu": si tratta di una delle più tragiche storie della città.
Sulla lapide si legge:

"In memoria della ragazza in blu, uccisa da un treno il 24 dicembre 1933 - sconosciuta, ma non dimenticata."

Una pietra più recente per terra recita:

"La ragazza in blu identificata come Josephine Klimczak, 24 dicembre 1933."

Il mistero comincia due giorni prima di Natale, il 23 dicembre 1933, durante le prime ore del mattino, quando una bella giovane scende a Willoughby da un autobus proveniente da Greyhound ed entra nella pensione della signorina Mary Judd, sulla Third Street. Affitta una stanza e la mattina seguente, la vigilia di Natale, lascia la camera senza lasciare alcun nome. Prima di uscire, chiede alla locandiera se e dove si terranno tutte le funzioni della chiesa locale. Paga per il suo soggiorno e se ne va. E' vestita completamente di blu: gonna, maglione, sciarpa e cappotto.
Secondo tutte le testimonianze dei cittadini del posto, la straniera vaga per le strade della città dirigendosi verso il passaggio a livello di Second Street.
Augura "Buon Natale" ai passanti, guardandoli coi suoi occhi color nocciola e un bel sorriso. E qui il racconto si trasforma in tragedia.
La ragazza viene vista gettarsi davanti a un treno in arrivo.
Il mistero s'infittisce quando i funzionari di polizia tentano di identificare il corpo della ragazza. Tutto quello che ha nella sua borsa, realizzata in tessuto blu, è un biglietto ferroviario per Corry, in Pennsylvania, e 90 centesimi.
James McMahon, impresario funebre del posto, procede all'esame e alla preparazione del corpo per la sepoltura. James McMahon esamina il corpo indica che la causa esatta della morte è stata la frattura del cranio. La ragazza ha circa 23 anni ed è alta un metro e sessantadue.
McMahon decide di darle un funerale adeguato. Intervengono più di 3000 persone rendere omaggio alla giovane sconosciuta e la storia della sua tragica fine compare su diversi giornali, ma nessuno si fa vivo per identificare la ragazza. Tutti i tentativi di restituirle un'identità falliscono.
La giovane viene sepolta in un lotto del cimitero di Willoughby, lotto donato dalla città stessa, e Hank Heaverly, sagrestano del cimitero, fa appello alla comunità locale perché le venga data una vera e propria lapide. E infatti pochi giorni più tardi viene eretta la pietra tombale splendidamente incisa che vediamo ancora oggi.
I segreti della ragazza in blu restano sepolti sotto la lapide dedicatale dalla città fino al 1993, 60 anni più tardi, quando finalmente, in séguito ad un articolo sul News-Herald scritto per commemorare l'anniversario della morte della ragazza, l'agente immobiliare Ed Sekerak, che era stato coinvolto nella vendita della ex fattoria Klimczak a Spring Creek, scopre attraverso dei fascicoli giudiziari che si tratta di Josephine "Sophie" Klimczak, originaria della Pennsylvania.
Dopo aver appreso che Sekerak poteva confermare l'identità della ragazza in blu, l'avvocato di Willoughby, William C. Gargiulo, si fece avanti per chiedere al giudice della Lake County Probate Court, Fred V. Skok, di riconoscere ufficialmente la vera identità della ragazza.
I motivi del suicidio restano sconosciuti.
Anche se è stata finalmente restituita un'identità al corpo della suicida, sulla sua tomba, nei certificati riguardanti la sua morte, e nei ricordi della città, resterà sempre conosciuta come la "Ragazza in Blu" di Willoughby.






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