Situata sotto ad un grande pino del
cimitero di Willoughby, si trova la tomba della "Ragazza in Blu": si
tratta di una delle più tragiche storie della città.
Sulla lapide si legge:
"In memoria della ragazza in blu, uccisa da un treno il 24 dicembre 1933 - sconosciuta, ma non dimenticata."
Una pietra più recente per terra recita:
"La ragazza in blu identificata come Josephine Klimczak, 24 dicembre 1933."
Il mistero comincia due giorni prima di Natale, il 23 dicembre 1933,
durante le prime ore del mattino, quando una bella giovane scende a
Willoughby da un autobus proveniente da Greyhound ed entra nella
pensione della signorina Mary Judd, sulla Third Street. Affitta una
stanza e la mattina seguente, la vigilia di Natale, lascia la camera
senza lasciare alcun nome. Prima di uscire, chiede alla locandiera se e
dove si terranno tutte le funzioni della chiesa locale. Paga per il suo
soggiorno e se ne va. E' vestita completamente di blu: gonna, maglione,
sciarpa e cappotto.
Secondo tutte le testimonianze dei cittadini del
posto, la straniera vaga per le strade della città dirigendosi verso
il passaggio a livello di Second Street.
Augura "Buon Natale" ai
passanti, guardandoli coi suoi occhi color nocciola e un bel sorriso. E
qui il racconto si trasforma in tragedia.
La ragazza viene vista gettarsi davanti a un treno in arrivo.
Il mistero s'infittisce quando i funzionari di polizia tentano di
identificare il corpo della ragazza. Tutto quello che ha nella sua
borsa, realizzata in tessuto blu, è un biglietto ferroviario per Corry,
in Pennsylvania, e 90 centesimi.
James McMahon, impresario funebre
del posto, procede all'esame e alla preparazione del corpo per la
sepoltura. James McMahon esamina il corpo indica che la causa esatta
della morte è stata la frattura del cranio. La ragazza ha circa 23 anni
ed è alta un metro e sessantadue.
McMahon decide di darle un
funerale adeguato. Intervengono più di 3000 persone rendere omaggio alla
giovane sconosciuta e la storia della sua tragica fine compare su
diversi giornali, ma nessuno si fa vivo per identificare la ragazza.
Tutti i tentativi di restituirle un'identità falliscono.
La giovane
viene sepolta in un lotto del cimitero di Willoughby, lotto donato dalla
città stessa, e Hank Heaverly, sagrestano del cimitero, fa appello alla
comunità locale perché le venga data una vera e propria lapide. E
infatti pochi giorni più tardi viene eretta la pietra tombale
splendidamente incisa che vediamo ancora oggi.
I segreti della
ragazza in blu restano sepolti sotto la lapide dedicatale dalla città
fino al 1993, 60 anni più tardi, quando finalmente, in séguito ad un
articolo sul News-Herald scritto per commemorare l'anniversario della
morte della ragazza, l'agente immobiliare Ed Sekerak, che era stato
coinvolto nella vendita della ex fattoria Klimczak a Spring Creek,
scopre attraverso dei fascicoli giudiziari che si tratta di Josephine
"Sophie" Klimczak, originaria della Pennsylvania.
Dopo aver appreso
che Sekerak poteva confermare l'identità della ragazza in blu,
l'avvocato di Willoughby, William C. Gargiulo, si fece avanti per
chiedere al giudice della Lake County Probate Court, Fred V. Skok, di
riconoscere ufficialmente la vera identità della ragazza.
I motivi del suicidio restano sconosciuti.
Anche se è stata finalmente restituita un'identità al corpo della
suicida, sulla sua tomba, nei certificati riguardanti la sua morte, e
nei ricordi della città, resterà sempre conosciuta come la "Ragazza in
Blu" di Willoughby.
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