venerdì 31 luglio 2015

192. Blackie

Nella contea di Coles, in Illinois, vicino al bordo di una strada che attraversa le campagne, si trova una tomba. La lapide è all'incrocio tra la Route 16 e la Route 49 e a distanza di quasi 50 anni ottiene ancora grande attenzione.
La storia iniziò nell'estate del 1965, quando un piccolo cane nero - che sembrava essersi perduto - apparve sulla strada.
Il cane era probabilmente stato abbandonato, perché non si muoveva mai dall'incrocio dov'era apparso, sempre lì, sul bordo della strada, ad osservare il traffico, apparentemente in attesa di qualcuno.
In breve tempo, il cagnolino venne ribattezzato Blackie.
L'estate passò e Blackie era ancora al suo posto, all'incrocio. Alcune famiglie, preoccupate per come se la sarebbe cavata nei mesi invernali, cercarono anche di adottarlo, ma senza alcun risultato. Blackie non aveva nessuna intenzione di muoversi. Così, tutte le persone che abitavano nelle case vicine cominciarono a portargli il cibo lì.
Blackie rimase seduto lì per mesi fino a quando, una mattina gelida di febbraio, fu investito e ucciso da un'auto. Furono tutti addolorati per il piccolo Blackie, e così lo seppellirono nel punto dov'era rimasto per tanto tempo ad aspettare un padrone che non aveva mai fatto ritorno e gli dedicarono una lapide. Per anni i bambini si sono alternati a falciare l'erba per mantenere la zona pulita.
Ora è Rick Eskew che coltiva la terra intorno al luogo di sepoltura di Blackie e che continua a tagliare l'area intorno alla tomba "in segno di rispetto."
Le persone non hanno ancora dimenticato Blackie: fiori e lumini vengono regolarmente lasciati sulla tomba. E' difficile spiegare l'impressione che Blackie ha fatto sulle persone intorno a Coles County, ma forse l'unica spiegazione che serve sta in ciò che hanno scritto sulla lapide di Blackie.


"Blackie. February 6, 1966. Know Ye Now True Loyalty and Love."


("Blackie. 6 febbraio 1966. Ora conoscete la vera fedeltà e l'amore.")






191. "La Dama Velata di Camp Chase"

Louisiana Ransburgh Briggs era una tipa originale. Suo padre, John Ransburgh, si era trasferito al Sud dalla contea di Franklin nel 1840 ed aveva sposato una ragazza del sud, stabilendosi in una piantagione sul fiume Mississippi a New Madrid, nel Missouri.
Lì, il 10 dicembre del 1849, nacque Louisiana, il cui nome deriva dallo stato di origine di sua madre.
Quando la guerra civile arrivò a New Madrid nel 1862 e gli Yankees fecero irruzione nella sua piantagione, John decise di mandare la sua giovane figlia al Nord a vivere con dei parenti. Ma Louisiana era una vera figlia del sud e non dimenticò  mai la sua terra, così come non dimenticò mai quei rozzi yankees in piedi sul pianoforte di sua madre.
All'età di 14 anni fu mandata a scuola all'Ohio Wesleyan, dovesi porto dietro il proprio sgabello, rifiutando di sedersi sulle stesse panche con quegli "sporchi neri repubblicani".  Quando il Presidente Abraham Lincoln fu assassinato, Louisiana mise in scena una celebrazione pubblica per le strade di Delaware che quasi scatenò una sommossa.
Dopo la guerra, Louisiana incontrò il giovane Joseph Briggs, un veterano dell'Unione e un ricco agricoltore, che possedeva una grande tenuta a ovest di Columbus vicino alla vecchia tenuta di suo padre. Fu un matrimonio felice, allietato dai bambini e dalla vita nella grande fattoria.
Tuttavia, Louisiana nutriva segretamente la sua simpatia per la causa persa del Sud,  un sentimento immensamente impopolare da avere a Columbus in quel periodo. Vicino alla fattoria Briggs, c'era Camp Chase, un vecchio campo di prigionieri di guerra, il cui cimitero conteneva i corpi di più di 2.000 soldati confederati.
Divenne abituddine di Louisiana andare regolarmente al cimitero appena dopo il tramonto,  a volte accompagnata dai suoi figli. Avvolta in un pesante velo nero per nascondere la sua identità, gettava mazzi di fiori nel groviglio di erbacce e viti che era cresciuto sulle tombe trascurate. A poco a poco, la donna di venne nota come "La Dama Velata di Camp Chase".
Nel 1895, un colonnello dell'Unione ormai in pensione, William Knauss, si assunse il compito di ripristinare il cimitero e onorare coloro che avevano servito il loro paese, non importava da che parte avessero combattuto. Grazie  ai suoi sforzi e a quelli di Louisiana, il cimitero venne salvato dalla rovina.
Louisiana morì il 26 febbraio del 1950, all'età di 100 anni e venne sepolta nel cimitero di Green Lawn Visse abbastanza a lungo per vedere la campagna pubblica di Knauss per il cimitero di Camp Chase, dove oggi, si possono visitare le circa 2260 tombe dei caduti.
Si dice che nel cimitero si aggiri il fantasma di una donna vestita di grigio o di nero, con un velo che le copre il volto. Vaga tra le lapidi e lascia fiori freschi sulle tombe, ma la tomba che sembra attirare maggiormente la sua attenzione e che riceve la maggior parte dei fiori è quella di Benjamin F. Allen, del 50° reggimento della Fanteria del Tennessee, Compagnia D. La sua tomba è la numero 233. Il perché di questa preferenza resta un mistero.











giovedì 30 luglio 2015

190. L'albero di pietra

Nel cimitero ebraico di Waldheim, a Forest Park (Illinois) "cresce" un albero di pietra, che segna la tomba di Jacob Raffsky, morto nel 1889.
Molte delle lapidi di Waldheim hanno delle foto di porcellana dei defunti, ma la lapide di Jacob ha una scultura vera e propria che lo raffigura inglobata nella scultura dell'albero:
Ma chi era Jacob Raffsky, che morì all'età di tredici anni? Vediamo...
Jacob Raffsky nacque a Chicago il 19 Dicembre 1875 da Morris Raffsky (1850-1912) e Sarah Harris Raffsky (1851-1921). Morris e Sarah erano entrambi nati nella Germania russa. Morris arrivò negli Stati Uniti nel 1870, Sarah nel 1871. Morris era un sarto. Lui e Sarah si sposarono a Chicago nel 1871. I Raffsky divennero cittadini statunitensi nel mese di ottobre del 1880,.
Morris Raffsky venne condannato per aver cercato di corrompere un grand jury nel 1885, ma se la cavò con una multa. In séguito, si riscattò con il sistema giuridico, diventando interprete Yiddish per le tribunali di Chicago.
Nei registri del censimento del 1900, Morris e Sarah ha dichiarano di avere cinque figli, di cui solo due in vita. E' possibile identificarne solo quattro: tre figlie, Mary (1872), Jetty (1873) e Lillie (1888 -1931), e un figlio, Jacob.
La lapide di Jacob Raffsky è incisa in lettere ebraiche:

"Il nostro amato figlio
JACOB RAFFSKY
Nato a Chicago
il 13 Dicembre 1875
Morto
il 13 Settembre 1889
riposa in pace"

Intorno all'albero è scolpita dell'edera, simbolo di amicizia. Sul retro del monumento si notano subito delle colombe: quella in alto, viva, guarda la colomba morta alla base del tronco. Questo particolare sta a significare la morte dell'innocenza.
Le foglie di quercia, invece,  simboleggiano la vittoria sulla morte e le calle rappresentano la bellezza, in questo caso la bellezza della gioventù.
Nel certificato di morte di Jacob Raffsky il coroner dichiara che la morte è stata causata  "dallo shock e dalle ferite ricevute per essere stato investito da un treno sconosciuto appartenente alla Chicago and North Western Railway Company sui binari vicino ad Elston Ave il 13 settembre 1889."
C'è un altro fatto interessante che emerge dal certificato di morte. Il ragazzo era impiegato come "tagliatore di abiti". Non andava a scuola, come gli altri ragazzi della sua età, ma stava già lavorando. D'altronde, nel 1889 non vi era la scuola obbligatoria.
L'incidente occorso a Jacob venne menzionato sul Chicago Daily Tribune del 14 settembre 1889, che scrisse:

"Alle 8.15 in punto di ieri sera un giovane di circa 18 anni, è stato trovato sui binari della Northwestern Railway nei pressi di Elston Avenue con entrambe le gambe tagliate. E 'stato portato all'ospedale della contea in stato di incoscienza ed è morto un'ora dopo."

Resta un mistero cosa ci facesse Jacob su quei binari, così come non sapremo mai se si trattò di un incidente o di un suicidio.
Rimane il fatto che 126 anni fa un ragazzino di nemmeno quattordici anni si è avvicinato troppo ad un treno (intenzionalmente o meno) e ne ha pagato le conseguenze.








189. Una lapide appesa

A Bethel, nel cimitero di Greenwood, nella contea di Lincoln, in Oklahoma, si trova una lapide "appesa" nel mezzo di un grande lotto famiglia con una sola altra lapide proprio accanto. La lapide appesa segna la tomba di un soldato della guerra civile, James E. Tanksley, che servì nella cavalleria del Kansas Cavalleria.
Sulla lapide appesa è inciso a grandi lettere "TANKSLEY", mentre l'iscrizione sulla pietra accanto riporta solo: "James E. Tanksley, Co. F, 11 Kansas Cavalry" Non ci sono né date né altre informazioni utili per l'identificazione.
Attraverso alcune ricerche genealogiche, apprendiamo che James è nato nel Tennessee nel 1844, figlio di Thomas P. Tanksley e Mary Surrelda Roberts. È morto nella contea di Lincoln nel 1908.

 


188. Asa Smith

Alle spalle della Kansas State Highway 7, prendendo l'uscita di College Avenue e girando su Hedges Avenue, vi imbatterete lapide circondata da pali in ferro battuto con alcune foglie decorative. A destra della lapide sono stati piantati dei fiori, che però sono morti durante l'inverno. La pietra tombale è alta una sessantina di centimetri e mostra una mano che indica la parola 'Riposo.' Sulla lapide si legge:

"Asa C., Figlio di F.M. E E.F. Smith, nato il 15 novembre 1856, morto il 30 agosto 1857"

Ciò significa che Asa aveva nove mesi quando morì.

La tomba si trova tecnicamente a Lenexa, a metà strada tra Olathe e la parte vecchia di Monticello.
La storia di Asa Smith e della sua famiglia racconta quello che stava succedendo in Kansas in quel periodo e quanto la vita in Kansas fosse dura.
Il territorio del Kansas era stato fondato nel 1854 e c'era il problema schiavitù.
Arrivarono immigrati provenienti da tutte le direzioni, la gente del Nord e del Sud si affrettava a venire in Kansas per determinare il futuro del territorio, per stabilire se sarebbe stato uno stato libero o schiavista.
Fountain ed Emily Smith, insieme con il figlio appena nato Asa, si spostarono dall'Alabama a Johnson County.
Il governo aveva già promesso la zona di Johnson County alla tribù Shawnee, ma nel 1854 decise di lasciare che altri intervenissero per rivendicare il territorio. Solo pochi anni più tardi, la gente sciamò qui per ottenere un pezzo di terra. Johnson County veniva vista come una specie di paradiso, piena di legname, frutti di bosco, praterie e fieno.
Nacquero ovviamente un sacco di problemi fra i coloni, perché non c'era modo di dimostrare che avevano rivendcato la terra, era tutto un rubare atti e combattere per le proprietà. Nel 1858, tre persone vennero assassinate proprio a causa delle guerre di confine e delle controversie nelle rivendicazioni territoriali.
In quel periodo dilagava illegalità e l'incertezza.
Ma se molti coloni non avevano idea del posto in cui si stavano cacciando, il padre di Asa, Fountain Smith, probabilmente sì. Smith comprò i suoi primi 160 acri di terreno nel Kansas da suo fratello, Asa (a lui probabilmente è legato il nome scelto per suo figlio). Poco dopo il trasferimento, Asa morì, probabilmente di polmonite o di qualche altra malattia. Gli Smith seppellirono il loro unico figlio sulla loro proprietà.
Dopo la morte di Asa, Fountain ed Emily ebbero altri figli. Nel 1863, Fountain Smith firmò per la milizia del Kansas, che ormai era diventato uno stato dell'Unione.
Nel 1865, i 160 acri che Smith aveva originariamente acquistato erano diventati 400. Quello stesso anno, la famiglia Smith vendette tutto e si trasferì nella contea di Leavenworth, lasciandosi dietro la tomba di Asa. Fountain trascorse il resto della sua vita a Leavenworth.
Oggi, la lapide non è più quella originale. E' stata sostituita da alcuni boy scouts. Sul cartello accanto alla tomba si legge che il sito è gestito dalla Atmos Energy. La recinzione attorno alla tomba la proteggono dai tosaerba.
A quasi 160 anni dalla sua morte,  questo bambino viene ancora ricordato da qualcuno, che pianta regolarmente dei fiori sulla tomba del piccolo e lascia piccoli giocattoli a tenergli compagnia.





mercoledì 29 luglio 2015

187. Tomba di una "peccatrice"

Hoy (in Norreno Háey, che significa "isola alta") è un'isola dell'arcipelago delle Orcadi, in Scozia, di cui è l'isola più estesa dopo Mainland.
Alla fine degli anni 1770, al Greengairs Cottage di Hoy, viveva una giovane donna di nome Betty Corrigall.
All'età di 27 anni, la vita di Betty andò in pezzi:  l'uomo che l'aveva messa incinta la abbandonò e se ne andò per mare.
La condanna della gente del posto, il trauma e la vergogna per la situazione furono troppo per la povera ragazza, che decise di togliersi la vita.
Il primo tentativo di lasciarsi annegare in mare venne sventato quando fu salvata e riportata a riva, ma alcuni giorni dopo si impiccò.
Dato che si era suicidata, non poté esserle data una sepoltura cristiana. Nessuna chiesa volle accogliere il corpo della ragazza nel proprio terreno, e così Betty Corrigall venne  sepolta in terra sconsacrata, isolata, al confine delle parrocchie di Hoy e North Walls, a breve distanza dal Water o' Hoy. E lì giacque dimenticata.
Nel 1933, due uomini che stavano tagliando della torba da utilizzare come combustibile, scoprirono un angolo della sua bara di legno. Pensando che la cassa potesse contenere un tesoro, consultarono Isaac Moar, dell'ufficio postale di Hoy. Si decise quindi di recuperare la cassa e aprirla. Tuttavia, tutto ciò che venne trovato fu il corpo di una giovane donna, con lunghi capelli ricci e scuri sulle spalle. La torba che aveva conservato il cadavere aveva solo leggermente conferito alla pelle di Betty una tonalità marrone.
Il cappio che aveva messo fine alla sua vita giaceva accanto a lei.
Dopo un attento esame da parte della polizia di Kirkwall, il procuratore ordinò che la bara fosse seppellito esattamente nello stesso punto. Così Betty Corrigall venne restituita alla terra, dove, se non fosse stato per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, sarebbe rimasta indisturbata.
Durante la guerra, Hoy brulicava di migliaia di truppe britanniche, in quanto Lyness era un'importante base navale che serviva per l'ancoraggio a Scapa Flow.
Agli inizi del 1941, un gruppo di soldati che stavano scavando in un deposito di torba,  si imbatterono nella tomba senza nome. La battezzarono "La Signora di Hoy" e la tomba di Betty fu nuovamente coperta.
Quello, tuttavia, fu l'inizio della fine.
La curiosità morbosa che serpeggiava tra i soldati di stanza sull'isola era tale che ci sono furono ripetute escursioni alla tomba. Betty venne riesumata più volte per vederne i resti.
La conseguente esposizione all'aria fece sì che i resti di Betty si deteriorassero rapidamente. Questa pratica  fu infine portata all'attenzione degli ufficiali, che presero provvedimenti per fermarla. Così, la tomba venne spostata di una cinquantina di metri e una lastra di cemento venne posta a protezione della bara.
Ma la tomba rimase anonima.
Nel 1949, un reverendo americano di nome Kenwood Bryant, in visita a Hoy, eresse una croce di legno sulla tomba e la circondò con una recinzione, pregando poi Mr. Harry Berry, ufficiale doganale di Hoy, di procurare alla tomba una lapide adatta.
Il signor Berry acconsentì, ma ci vollero quasi 30 anni prima che mantenesse la promessa. Finalmente, una sera del 1976, fu eretta una piccola lapide in fibra di vetro sulla sepoltura e venne officiata una piccola cerimonia funebre presso la tomba solitaria.
La ragazza che era morta da peccatrice, colpevole solo di aver amato e di essersi fidata,  poteva finalmente riposare in pace.












186. Sepolta in un barile di rum

Nella parte vecchia del cimitero di Beaufort, c'è una tomba molto particolare, sempre cosparsa di monetine, peluches, conchiglie e oggetti vari. E' una tomba così piccola da sembrare quella di una bambola.
La tavola di legno che affianca il basso tumulo di pietra non offre nessun nome, nessuna data di nascita, né di morte,  nessuna preghiera. L'unico indizio dell'anima che riposa lì sotto sono le parole incise sulla tavola:

"Little Girl Buried in Rum Keg"
("Bambina Sepolta in un Barile di Rum")

Il nome della sua famiglia era Sloo e suo padre era un commerciante marittimo intorno al 1770.
La piccola desiderava vedere l'Inghilterra, luogo della sua nascita, e all'età di 10 o 12 anni, pregò il padre di portarla con sé in uno dei suoi viaggi di lavoro a Londra. Sua madre esitò, conoscendo i pericoli del mare. Alla fine permise al marito di portarla con sé, ma a una condizione:  riportare la figlia a Beaufort.
Ma ad un certo punto, sulla via del ritorno, la ragazzina morì a bordo della nave. Ci sarebbero volute ancora delle settimane per arrivare a Beaufort e il corpo della bambina sarebbe stato gettato in mare, così il padre, disperato, scelse l'unica possibiltà che gli avrebbe permesso di mantenere la promessa fatta a sua moglie. Acquistò una botte di rum dal capitano e chiuse il corpo della bambina al suo interno.
La casa degli Sloo si trova ancora su Front Street, a Beaufort, e ancora oggi non è difficile immaginarsi la madre che guarda il mare dal portico del secondo piano, in attesa del ritorno di sua figlia. Non c'è bisogno di descrivere l'orrore che deve aver provato quando la nave tornò col suo terribile carico.
Ma se il nome e l'età della ragazzina non sono sopravvissute ai secoli, la sua storia sì. La sua tomba è piena di piccoli omaggi lasciati da centinaia di visitatori.
La gente del posto sostiene che il fantasma della bambina vaghi per il cimitero durante la notte.








185. "The Weeping Lady" di Spanish Fork

La storia della lapide nota come "La Dama Piangente" ("The Weeping Lady") che si trova nel cimitero di Spanish Fork City è curiosa come la leggenda che la circonda.
Eternamente scolpita nella pietra, la donna è inginocchiata sulla tomba di Laura Daniels Fereday da quando è morta, nel 1929. Una mano della statua preme contro il muro, mentre il volto è nascosto dall'altro braccio.
Secondo una vecchia leggenda, se si cammina nei pressi del cimitero con gli occhi chiusi, è possibile sentire il pianto della statua.
Ma mentre la leggenda è ben conosciuta dalla gente del posto, la storia della lapide è un mistero. Tutti conoscono "La Dama Piangente" del cimitero di Spanish Fork City, ma nessuno è a conoscenza di alcun dettaglio su di lei.
Suo marito, un noto idraulico,  eresse la statua in sua memoria  e nell'incisione si legge:

"Caldo sole estivo splendi gentilmente qui
Brezza leggera soffia dolcemente qui
Madre terra qui sopra posa la luce, posa la luce
Buonanotte tesoro, buonanotte."

Questi versi somigliano molto alle ultime parole del poema "Annette" di Robert Richardson, un poeta del 19° secolo. Anche Mark Twain adattò la poesia per la lapide di sua figlia. I parenti dei Fereday vivono ancora a Spanish Fork, ma sono riluttanti a parlare della lapide.
Laura May Daniels Fereday nacque il 31 maggio 1896 a Payson (Utah). Era la figlia di Orson Aretious Daniels (1865-1955) e Susan Crandall (1869-1962). Laura aveva i capelli castani, occhi nocciola e si fermò ad un metro e sessanta di altezza. Quando era una bambina, sua madre Susan componeva dei piccoli mazzi di fiori che Laura ei suoi fratelli vendevano al Rio Grande Payson Depot. Quando il treno delle 18:40 treno si fermava, la gente acquistava i fiori per portarli a Eureka, Mammoth e Silver City. Da giovane, Laura lavorava diverse volte alla settimana al "Gaity Theater", dove, nell'intervallo, era necessario riavvolgere i vecchi film. Laura e suoi fratelli e sorelle erano autorizzati a vedere gli spettacoli gratuitamente, ma i bambini più piccoli non sapevano ancora leggere le conversazioni sui film muti, così  si sedevano vicino a qualcuno che poteva leggere le conversazioni per loro. Laura suonava il pianoforte e la fisarmonica, mentre le sorelle cantavano. La madre cuciva loro dei bei costumi da indossare sul palco. Nella famiglia Daniels tutti amavano molto la musica:  Laura May, Bertie e Allen Ray erano pianisti incredibili, e Donna e Verna cantavano.
Il 22 luglio 1914 Laura sposò a Payson Horace Fereday (1893-1972), figlio di  John France Fereday (1850-1893) e Susan Emily King (1859-1895).
I due si erano incontrati quando Horace faceva il termoidraulico alla Payson High School, mentre viveva con la zia, Liz Finch. Ebbero 5 figli; Horace Maurice Fereday (1915-1988), Russel Don Fereday (1919-2013), Harlan Fereday (1922-), Joy Elaine Fereday (1924-), e Lauray M. Fereday (30 gennaio 1929-). Laura morì di un "tumore infettivo" all'età di 32 anni, il 28 Febbraio 1929, appena un mese dopo la nascita del suo ultimo figlio, lasciando 5 bambini. Laura era un membro molto attivo della Church of Jesus Christ of Latter-Day Saints e ben nota a tutti per le sue doti musicali, quindi per il suo funerale la città di Spanish Fork venne chiusa.
Donna Daniels Edwards (25 marzo 1903-13 giugno 1971), la sorella di Laura, raccontò che Horace andò spesso sulla tomba della moglie e che la sua morte lo aveva lasciato col cuore a pezzi. Horace si risposò con Eveline Josephine Myers (1905-1993) il 20 giugno 1939 e si trasferì con la famiglia nell'Idaho. Alla sua morte, nel 1972,  fu riportato a Spanish Fork per riposare accanto alla sua amata Laura.