All'estremità orientale del sagrato di
St Mary's Priory, a Monmouth (Monmouthshire, Wales, Inghilterra), c'è la
pietra tombale di John Renie, un imbianchino morto il 31 maggio del
1832 all'età di 33 anni. La sua lapide è molto insolita: si tratta di
una pietra rettangolare dov'è scolpita una griglia con una lettera su
ogni casella, 19 righe in orizzontale e 15 in verticale per un totale di
285 lettere. In questa specie di "cruciverba", partendo dalla H in
pieno centro e procedendo verso l'esterno, la frase "Here Lies John
Renie" (Qui giace John Renie) può essere letta in 45.760 modi diversi:
verso l'alto, verso il basso, avanti e indietro, e persino a zig-zag e
ad angolo.
Si ritiene che Renie stesso possa aver scolpito la
pietra. Ma perché il guazzabuglio? Dopo 170 anni, una stazione
televisiva locale ha analizzato la griglia sulla lapide e ha determinato
che si tratta di un puzzle acrostico. Un acrostico (dal greco tardo
ἀκρόστιχον, composto di ἄκρον, «estremo» e στίχος, «verso»dal greco
tardo akróstichon, composto di ákros, «estremo» e stíchos, «verso») è un
componimento in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di
ciascun verso formano un nome o una frase, a loro volta denominati
acronimo.
In origine l'acrostico aveva probabilmente una funzione
magica. Si possiedono esempi di acrostici già in composizioni sacre
babilonesi.
Lo scrittore e religioso Lionel Fanthorpe ha suggerito
che l'intenzione di Renie potrebbe essere stata quella di confondere il
Diavolo, così da assicurarsi il passaggio al cielo. In realtà, i resti
di Renie sono altrove, in quanto la pietra è stata successivamente
spostata dalla posizione originale.
La lapide continua a suscitare la curiosità e la speculazione dei passanti e dei visitatori di Monmouth.
Nessun commento:
Posta un commento