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lunedì 7 febbraio 2022

264. "Pressato a morte"

Diciannove persone furono giustiziate durante i processi alle streghe di Salem all'inizio del 1691, la maggior parte delle quali furono impiccate. Giles Corey, invece, imputato nel processo alle streghe di Salem, ricevette una sentenza diversa.
Nato a Northampton, in Inghilterra, l'11 settembre 1611, emigrò prima del 1644 e divenne un ricco agricoltore nella colonia della baia del Massachusetts. Nel 1659 si stabilì a Salem Farms, appena a sud del villaggio di Salem. Si era guadagnato la reputazione di uomo duro e intransigente ed era apparso in tribunale in diverse occasioni, nel giugno 1649 per furto (per il quale fu multato) e nel dicembre 1675 per aver preso a bastonate un certo Jacob Goodale, senza ragione apparente. Goodale non si riprese mai dal pestaggio (più di cento colpi, fu specificato all'epoca) e morì dopo due settimane. Al processo, Corey venne condannato per averne causato la morte. Nel marzo del 1692, la sua terza moglie, Martha, fu arrestata con l'accusa di stregoneria. Un mese dopo, anche lui fu accusato di stregoneria e fu emesso un mandato di cattura nei suoi confronti. Il caso finì davanti al tribunale a settembre. Corey si rifiutò di fornire spiegazioni, affermando che non era disposto a sottoporsi a un processo da parte di una giuria che secondo lui aveva già deciso la sua colpevolezza. Poiché si era rifiutato di presentare una dichiarazione, venne torturato alla pressa per costringerlo a confessare, sebbene la pratica fosse considerata illegale  dal governo della colonia. Il 19 settembre del 1692, quindi,  venne spogliato, gli fu posta un'asse sul petto e poi vennero accatastate su di essa delle pesanti pietre. I suoi aguzzini, una pietra dopo l'altra, cercarono di fargli ammettere di praticare la magia nera e di essere devoto al diavolo, ma invano.
Le ultime parole di Corey, piuttosto che confessare qualcosa che non aveva fatto, furono solo:  "più peso" piuttosto che confessare qualcosa che non aveva fatto. Aveva 81 anni.
In un rapporto dell'epoca si legge testualmente: "Verso mezzogiorno, a Salem, Giles Corey è stato condannato a morte per essere rimasto muto". Il giudice Jonathan Corwin ordinò che il corpo fosse seppellito in una tomba anonima a Gallows Hill, dove due giorni dopo fu impiaccata sua moglie.
Ancora oggi, nel cimitero di Howard Street, a Salem, esiste la lapide commemorativa di Giles Corey, la cui iscizione dice:

"Giles Corey
Pressed to death
Sept. 19, 1692"

Si ritiene che Giles sia morto e sia stato sepolto nel campo adiacente alla prigione dov'era stato rinchiuso e solo in seguito portato qui, in quello che poi è diventato il cimitero di Howard Street. L'esatta posizione della sepoltura nel cimitero non è contrassegnata e resta tuttoggi sconosciuta.
Nel 1957, lo stato del Massachusetts si scusò formalmente per i processi alle streghe.








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