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martedì 23 marzo 2021

255. Due donne sconosciute

Isola della Scala è una cittadina in provincia di Verona. Il territorio, un tempo disseminato di paludi, ora è tutto una risaia, e le strade che portano qui sono tutte affiancate da campi e canali.
Proprio in uno di questi, a lato della Statale che arriva dal capoluogo, venne rinvenuto una mattina di agosto del 1972 il corpo decapitato di una donna. Sul corpo non c'era nulla di utile per l'identificazione, nessun documento.
«Secondo quanto risulta», spiega l’ufficiale di Stato civile del Comune, Silvia Bonfante, «in un canale posto in località Pisona, l’area posta a lato della Statale che arriva in paese da Verona, è stata trovata nei primi giorni dell’agosto del 1972 una donna senza testa». Proprio il fatto che non se ne potessero vedere i tratti del viso ha fatto sì che quel cadavere sia rimasto ufficialmente quello di «donna sconosciuta».
«Nei documenti non c’è altro», afferma Silvia Bonfante. La quale, peraltro, precisa che non è nemmeno certa la data del seppellimento. «Dai registri del cimitero non risulta nulla», spiega, «anche se, andando a verificare le altre date, abbiamo potuto desumere che l’inumazione è avvenuta fra il 26 settembre ed il 12 ottobre successivi al ritrovamento».
Il cadavere venne evidentemente lasciato in obitorio per diverse settimane, nella speranza che qualcuno rivendicasse la scomparsa di una donna o che le indagini portassero a qualche sbocco. Così però non fu, né la testa venne mai ritrovata.
Alla fine dunque, la donna sconosciuta venne sepolta, a spese del Comune, nel cimitero di Isola. Sulla sua tomba una semplice iscrizione, incisa su una lastra di recupero:
"Donna sconosciuta, 1972".
Alcuni anni dopo il giornale della città, L'Arena, pubblica un articolo dal titolo sensazionale: "Ha un nome la decapitata di Isola."
«Secondo indiscrezioni attendibili, la donna si chiamava Gabriella Sorak in Marcon e, all’epoca della morte, aveva 47 anni», spiegava il quotidiano. «La Sorak è effettivamente sparita da casa, a Sanremo, dove viveva con un falegname e un’amica deforme della quale si prendeva cura da anni, nell’estate del ’72», continuava l’articolo. Pur raccontando che «il riconoscimento (del cadavere, ndr), fatto dalla figlia della Sorak, ha destato parecchie perplessità», allora sembrava che «le probabilità che il cadavere senza testa trovato ad Isola della Scala non sia quello della Sorak non superano il venti per cento».
Un’affermazione a cui, però, fanno da contraltare le perplessità degli inquirenti, principalmente legate al fatto che Gabriella Sorak risultava essere espatriata nel 1972, l’anno della sua presunta morte, in Portogallo. Sul destino di questa donna non si hanno notizie.
Questo margine di dubbio non è comunque sufficiente a mettere la parola "fine" alla misteriosa vicenda.
Ma il cimitero di Isola custodisce anche un altro segreto.
Il 25 settembre 1979, 7 anni dopo il ritrovamento della donna decapitata, poco distante dal primo rinvenimento, venne infatti scoperto il cadavere di un'altra donna senza nome, questa volta, però, completamente integro.
Ciononostante, per assurdo, su questo fatto si sa ancora meno. Non si sa nemmeno se si sia trattato di omicidio, di un incidente o di un suicidio.
L'unica cosa che resta di lei è il documento per l'autorizzazione alla sepoltura nel camposanto di Isola, fatalità poco distante dalla tomba della prima donna, firmato dall'allora Pretore.
Anche per lei venne incisa una scritta e, anzi, venne pietosamente posta sulla sua sepoltura una croce inutilizzata.
Per tutti questi anni il cimitero ha custodito silenziosamente il segreto dell'identità e della storia di queste due donne.
E a questo  si aggiunge un altro curioso dettaglio: qualcuno ha continuato per molti anni, fino a non poco tempo fa, a portare fiori sempre freschi su entrambe le tombe. I custodi del cimitero non sono mai riusciti a individuare l'autore di questo gesto.
Si pensa possa essere qualcuno che conosce l'identità delle due donne (magari proprio l'assassino stesso, si mormora talvolta tra i paesani), oppure semplicemente si tratta di un gentile visitatore qualunque  che, mosso a pietà per la loro triste sorte, si è preso l'impegno di non lasciare totalmente all'oblio il passaggio della loro esistenza su questa Terra.

 








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