sabato 14 maggio 2016

247. Per chi suona la campana...

Il villaggio gallese di Capel Celyn venne sommerso nel 1965 per creare un bacino che sopperisse alle esigenze idriche del Merseyside.  Il villaggio era a quel tempo una delle ultime comunità gallesi. Nel 1956, la lingua gallese veniva oppressa, politicamente e socialmente, dal governo britannico. Gli abitanti di Capel Celyn si batterono contro il disegno di legge per otto lunghi anni. Furiosi, scesero per  le strade di Liverpool in segno di protesta e tre nazionalisti gallesi fecero esplodere una bomba nei pressi del cantiere sul fiume Tryweryn.
Molti dei residenti parteciparono ad una marcia che si spinse fino a Londra per protestare. A Londra, un reporter della BBC chiese ad un manifestante perché voleva salvare un villaggio che non era né il più importante né il più bello del Galles. Lui gli rispose: "Ascolta. Mia moglie non sarà la donna più importante del Galles, e neanche la più bella. Ma io la amo! E certamente non la annegherei".
Eurgain Prysor aveva solo tre anni quando gli abitanti di Capel Celyn manifestarono per le strade di Liverpool poco prima di una riunione del consiglio comunale.
Sperando di attirare l'attenzione sulla loro situazione, i manifestanti sfilarono con striscioni con slogan del tipo 'Le vostre case sono salve, salvate le nostre' e 'Non annegate le nostre case'.
Eurgain ha detto: "L'accoglienza che abbiamo avuto è stata terribile. Le persone ci  sputavano addosso e ci lanciavano pomodori marci. Per noi è stata una delusione tremenda.
La gente veniva a vedere il villaggio prima che fosse sommerso e diceva: 'oh, è davvero terribile, state per perdere le vostre case. Dove andrete a vivere?'
Beh, per noi bambini, è stato un momento molto inquietante. Non avevamo la piena consapevolezza di cosa stava succedendo, ma sapevamo che le nostre case,  la nostra cappella, la nostra scuola sarebbero scomparse, e i nostri amici sarebbero andati a stare chissà dove. E' stato un momento molto, molto triste, un vero e proprio trauma, e penso che se fosse successo oggi, avremmo avuto una forma di assistenza psicologica."
La Camera dei Comuni decise (con 166 voti contro 117) di portare avanti il piano nel mese di luglio del 1957.
Ma durante la realizzazione del progetto,  ci fu una forte opposizione da parte degli abitanti del villaggio. David Pritchard e David Walters presero in mano la situazione e nel settembre del 1962 le attrezzature del cantiere furono oggetto di atti vandalici. I due vennero multati di 50 sterline ciascuno.
L'anno successivo Emyr Llewelyn Jones, Owain Williams e John Albert Jones collocarono un ordigno esplosivo alla base di un trasformatore elettrico nel cantiere e l'esplosione causò gravi danni.
Llewelyn e Williams vennero entrambi arrestati e condannati a 12 mesi, mentre Jones fu condannato a  3 anni di libertà vigilata.
Ma era chiaro che in qualche modo il problema della fornitura di acqua a Liverpool doveva essere risolto e, nonostante gli sforzi dei cittadini gallesi e dei rappresentanti locali, la valle di Tryweryn Wales venne allagata nel 1965. L'ufficio postale, la scuola, la cappella, il cimitero e 12 aziende agricole vennero sommersi. 800 acri di terra andarono perduti.
Purtroppo, nonostante il Comune di Liverpool avesse assicurato ai cittadini di Capel Celyn che i corpi dei loro cari sarebbero stati trasferiti in un altro cimitero, solo otto corpi vennero riesumati per essere spostati, su richiesta delle famiglie.
Nel 2005, il consiglio comunale di Liverpool si è ufficialmente scusato per l'allagamento di Tryweryn Wales.
La leggenda narra che ancora oggi dal fondo del bacino si oda di tanto in tanto il suono della campana della cappella del cimitero: sono i defunti che, dalle profondità in cui sono stati abbandonati, ricordano ai mortali la loro presenza.











2 commenti:

  1. Ciao. mi piace tanto il tuo sito. L'ho scoperto per caso grazie alla storia di Bathsheba Sherman. Volevo sapere di più su di lei. Ho letto quasi tutte le le storie presenti, e ce ne sono alcune di bellissime. Grazie per avermi aperto un mondo sulle tombe e i ricordi che contengono.

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